Le serie di furti nel Piacentino sembra non avere fine ma ai malviventi non può sempre andare bene. E’ il caso dei due presunti “topi d’appartamento”, che hanno colpito a Roveleto di Cadeo, nei pressi di Negri arredamenti, e che sono stati ripresi dalle telecamere a circuito chiuso di una ditta proprio mentre entravano ed uscivano con la refurtiva da un’abitazione, poi risultata svaligiata. Il palo (con la cuffia) controlla sull'angolo della via, il complice prima scassina la porta finestra e poi, una volta dentro, arraffa quel che può. E infatti ne esce con due buste, che contengono la refurtiva poi denunciata dai proprietari dell'abitazione. In seguito i due, come se avessero appena fatto la spesa, se ne vanno tranquillamente a piedi.
Magro il bottino, in quel caso, ma i colpi nella zona sono stati parecchi tanto da mettere in allarme gli abitanti. “Ogni giorno c’è qualcuno che si vede la casa ripulita” ha fatto sapere un cittadino di Cadeo, seguito a ruota da un’altro compaesano: “Da me sono venuti addirittura tre volte, in due case diverse. Ormai non ci possiamo più sentire sicuri”. Oppure un altro che ha ammesso: “Ci si sente impotenti e violati. La paura è soprattutto per il dopo, perché i ladri hanno portato via poco o nulla ma hanno divelto la finestra e hanno dimostrato di poter entrare quando vogliono. Fortunatamente, rovistando in giro, si saranno anche accorti che in casa non abbiamo niente di valore a parte due normalissimi televisori e uno stereo”. E infine anche una signora ha raccontato che “la nostra zona purtroppo è teatro di frequenti furti. Non è la prima volta che i ladri colpiscono tra Cadeo e Roveleto e, anzi, in questo ultimo periodo abbiamo notato una vera escalation”.
Negli ultimi casi, sui quali indagano i carabinieri della stazione di Fiorenzuola, pare che i ladri agissero più meno sempre con le stesse modalità. Colpi semplici e veloci, durante i quali la refurtiva non superava mai le centinaia di euro. Dopo aver scassinato le porte o le finestre delle case, uno fungeva da palo (come si evince dal video) e l’altro si introduceva sottraendo quanto possibile. Computer, televisori, gioielli e contanti ma senza rimanere nell’abitazione troppo tempo. Così non si trattava mai di vere e proprie razzie ma di furti che, in molti casi, a parte il trovarsi la casa a soqquadro, i proprietari neppure denunciavano. Ma forse i colpi sono stati un po’ troppi, oppure a furia di sentirsi impuniti l’attenzione dei malfattori è un po’ calata, fatto sta che in un caso le loro scorribande sono state riprese dalle telecamere a circuito chiuso di cui siamo venuti in possesso.