La Fiom torna all’Astra: “A testa alta e con la Costituzione sotto braccio”

 "Rientriamo a testa alta alta". Era palpabile la soddisfazione dei rappresentanti della Fiom-Cgil locale, il segretario Ivo Bussacchini in testa, che in mattinata, dopo due anni, hanno rimesso piede all'Astra di Fiat Industrial di Le Mose. La Federazione dei metalmeccanici è tornata “dalla porta principale con la Costituzione sotto braccio” ha detto invece il segretario regionale della Cgil, Vincenzo Colla, dopo aver tenuto all'interno dello stabilimento la prima assemblea con i lavoratori dopo 24 mesi. "E' andata bene, i dipendenti avevano esigenza del ritorno delle regole sindacali. Ma anche noi, perché un sindacato senza fabbrica non è un sindacato" ha concluso Colla. 

Radio Sound

Ma facciamo un passo indietro, andando a ricordare come avvenne l’esclusione del più grande sindacato dei metalmeccanici dall’Astra, così come da tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat. 

Il reintegro avviene grazie alla decisione della Corte Costituzionale, che aveva dichiarato l'illegittimità dell'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori per la parte in cui nega rappresentanza sindacale aziendale alle sigle che non hanno firmato le intese contrattuali collettive. 
Facendo appello a quell’articolo, la Fiat aveva smesso di versare i contributi sindacali degli iscritti di via XXIV Maggio perché l’Astra, a seguito della mancata firma dal parte della Fiom nazionale degli accordi di Pomigliano, in linea con il gruppo guidato da Sergio Marchionne, aveva escluso la Cgil dalle organizzazioni “riconosciute” all’interno dei suoi stabilimenti. 
Il caso a livello nazionale era stato trasmesso alla Consulta dal giudice di Modena, su ricorsi della Fiom relativi agli stabilimenti di Ferrari, Maserati Case New Holland, dove erano stati esclusi i suoi delegati dalle attività sindacali interne alle fabbriche.