Si è conclusa dopo sei ore la requisitoria del pm Michela Versini nell'ambito del processo con rito abbreviato che vede alla sbarra degli imputati quattro dei sei poliziotti arrestati ad aprile dai carabinieri con accuse pesantissime che vanno dallo spaccio di cocaina al favoreggiamento della prostituzione. Si tratta di Paolo Cattivelli, Paolo Bozzini, Luca Fornasari e Luciani Pellilli.
In tutto erano state arrestate 15 persone tra le quali Giorgio Cavaciuti, pensionato piacentino che il pm in aula ha definito "un uomo che di mestiere fa lo spacciatore da sempre". Una lunga requisitoria nella quale il magistrato della pubblica accusa, di fronte al giudice Gianandrea Bussi, ha ricostruito una delle indagini più sconcertanti delle recenti cronache piacentine, con un'intera sezione della squadra mobile piacentina smantellata. Le richieste sono state pesanti, mitigate in parte dalla riduzione dovuta al rito abbreviato (un terzo della pena).
Per Cattivelli il pm ha chiesto 11 anni 6 mesi ridotti a 7 anni e 8 mesi anni e 56mila euro di multa. Assolto per il falso verbale.
Per Paolo Bozzini chiesti 14 anni e 6 mesi ridotti a 9 anni e 8 mesi e 80mila euro di multa. Per Fornasari chiesti 12 anni e 2 mesi, già considerata la riduzione del rito, e 50mila euro di multa. Per Pellilli chiesti 12 anni e 3 mesi diminuiti a 8 anni e 2 mesi e 60mila euro di multa.
Per Cavaciuti chiesti 11 anni e 9 mesi ridotti a 7 anni e 10 mesi e 78mila euro di multa.
Il pm ha poi precisato di aver chiesto la concessione delle attenuanti generiche solo per Bozzini legate al suo comportamento processuale: "È l'unico che ha ammesso le proprie responsabilità" ha detto.
Prossima udienza con le arringhe dei difensori il 16 gennaio.