La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte e normalmente cavalca una scopa. A Piacenza, approfittando di una bella giornata di sole, arriva a cavallo di rombanti moto: Harley, KTM, BMW, Honda e si ferma sul Pubblico Passeggio, di fronte alla statua di S. Antonino, per distribuire dolciumi ai bambini e giocare con loro a quei passatempi antichi che non si fanno più.
L’ iniziativa, che nella nostra città si ripete per il terzo anno consecutivo, è realizzata dalla delegazione piacentina del gruppo motociclistico BACA – Bikers Against Children Abuse (motociclisti contro gli abusi sui bambini), che in Italia è attivo nel Nord del paese ma che ha sedi in 52 stati nel mondo tra cui Francia, Germania, Olanda, Canada, Stati Uniti e Australia.
L’ aspetto di questi centauri incute anche un po’ di timore, vedendoli divorare la strada a bordo dei loro rombanti mezzi e vestiti con giubbotti borchiati e occhiali scuri, ma in realtà si tratta di “duri dal cuore tenero” che con le loro iniziative fanno del bene a bambini meno fortunati, vittime di abusi. L’ intento della giornata di oggi era anche quello di raccogliere fondi per finanziare le attività che i BACA svolgono per il contrasto agli abusi sui bambini.
Partiti dal parcheggio retrostante la Questura, oltre 120 motociclisti dei BACA ma anche dei “Pistoni tonanti” e del Motoclub della Polizia di Stato hanno fatto un giro per le vie della città, ritrovandosi sul facsal dove ad accoglierli c’erano tanti bambini in attesa.
Per loro caramelle, dolciumi, palloncini e l’ appuntamento con clown e giochi mentre per i più grandi un vin brulè per scaldarsi.
L’ associazione BACA è presente a Piacenza dal 2011 ma le sue radici sono statunitensi; più precisamente è nata nello Utah nel 1995 con l’intento di combattere la piaga delle violenze e dei maltrattamenti sui minori, di dar loro sostegno, sicurezza e conforto, aiutarli a non vivere più nella paura e far recuperare loro fiducia nel mondo, in particolare negli adulti.
Il fondatore del gruppo, Chief, è uno psicologo specializzato nell’ assistenza ai bambini dai 3 agli 8 anni, e la sua esperienza medica, oltre a quella motociclistica, gli ha fatto maturare la convinzione che la figura del biker avesse capacità di attrazione e forza utili a dare sostegno ai bambini abusati.
Il fondatore di BACA aveva assolutamente ragione perché il rombo delle moto e l’ allegro e chiassoso corteo, che si è snodato questa mattina per le strade della città, hanno portato più di un sorriso a tanti bambini e questa, per i BACA, è già una grossa vittoria.