“Statistiche di questo genere non possono essere considerate studi scientifici in senso stretto e quindi vanno considerate in modo prudenziale, ma in ogni caso anche questi dati ci mettono in allarme”. Ci va coi piedi di piombo, il sindaco di Piacenza Paolo Dosi nel giudicare la perdita di sette posizioni nella classifica sulla qualità della vita pubblicata oggi dal quotidiano economico Italia Oggi che vede la nostra città scivolare il 41esima posizione dopo il 34esimo posto dello scorso anno e dopo il crollo (sebbene più contenuto) registrato anche nello studio pubblicato a inizio mese del Sole24Ore. Piedi di piombo ma anche allarme perché in effetti, ammette il primo cittadino, quel 101esimo posto nel settore del cosiddetto “disagio sociale” fa impressione. C’è da capire, però, sottolinea Dosi quali siano gli indicatori e i dati di riferimento utilizzati per la ricerca ma resta la percezione, che ha anche l’amministrazione, di un disagio in effetti crescente ed evidente. E proprio per questa ragione il sindaco ribadisce l’esigenza di mantenere alta la qualità e la quantitià dei servizi alla persona, anche in termini di stanziamenti.
Per quanto riguarda la criminalità (altro dato sensibile, con Piacenza che si piazza al 63esimo posto a livello nazionale) Dosi parla di “corresponsabilità del Comune” insieme con altri enti e di situazione acuita da una “crisi economica sempre più pressante che ha portato nell’ultimo periodo a far registrare un notevole incremento dei reati soprattutto quelli contro la proprietà”.
Qual è la soluzione, dunque? O meglio, qual è l’obiettivo da perseguire per tentare di vedere la famosa luce in fondo al tunnel di cui si parla dal 2009 ma che per ora è drammaticamente spenta? Secondo il sindaco Dosi il tema centrale resta quello del lavoro: “E’ solo rilanciando il lavoro – dice – che si ha la possibilità concreta di recuperare sia sul fronte del disagio sociale sia su quello della sicurezza”.
Al sindaco chiediamo in termini pratici cosa intenda fare l’amministrazione nell’anno ormai alle porte. “Ribadiamo l’impegno a investire il più possibile in cantieri – risponde Dosi – per i quali abbiamo preparato nel corso di quest’anno le condizioni di partenza e abbiamo messo a bilancio le risorse per avviarli. Il tutto sperando di generare, insieme all’approvazione del Psc, un percorso positivo e virtuoso che dia un po’ di respiro al mondo del lavoro e conseguentemente generi reazioni positive anche negli altri ambiti”.