Maxi zuffa di Natale in carcere, alle Novate marocchini contro tunisini

 Strano modo di festeggiare il Natale da parte dei due gruppi di stranieri che ieri, nel carcere delle Novate, se le sono date di santa ragione. Da una parte tunisini, dall’altra marocchini che – come ha segnalato il sindacato Ugl Polizia penitenziaria – si sono trovati a contatto grazie alla sperimentazione della “vigilanza dinamica”, cioè di tenere i detenuti maggiormente fuori dalle celle per socializzare con gli altri reclusi.
In questo caso, l’esperimento sembra non essere andato a buon fine con questi due gruppi di stranieri che hanno deciso, per cause ancora sconosciute, di festeggiare le festività con una maxi rissa che ha coinvolto molti detenuti di origine nordafricana sedata dagli agenti di turno nella casa circondariale piacentina. 

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IL COMUNICATO DEL SINDACATO UGL – “L’aveva preanunciata pochi giorni fa il Sindacato circa  la preoccupazione  sulla  cosidetta “sperimentazione vigilanza dinamica” nel consistere sulla  base  del  nuovo  decreto  svuota  carceri, di  tenere i detenuti  piu’  aperti  all’interno  dei  reparti  detentivi dando  a  loro piu’  tempo nella  socializzazione ai  fini  di  recupero  comunque  del  recluso.
Ma  cio’ non  basta spiega l’UGL . I nostri dubbi rimangono non  siamo del tutto contrari alla sperimentazione del progetto , ma l’importante e che ci sia un progetto. Contestiamo la scelta sui detenuti selezionati perche’ a nostro parere vi erano detenuti che non dovevano entrare a far parte di questo progetto visto il loro passato e con un curriculum che non avevano certo fatto sperare in un recupero cosi’ veloce; ma si sa poi come vanno le cose dopo che accadono i fatti; ci si chiede di chi sia stata la colpa …chi sapeva e chi non sapeva … La scelta dei detenuti non deve ricadere su una soloa figura ma su piu’ preposti, anzi su quel personale che ogni giorno e strettamente a contatto con i detenuti e non certo chi li vede uno o due volte al mese puo’ decidere.
 Alle Novate manca quasi tutto  cio’ che necessita il recupero del recluso, non basta la buona volonta’ dei volontari o insegnanti e qualche ditta che offre lavoro a una decina di reclusi in tutto su 300 !
Anche i soldi arrivati da qualche donazione è stato mal gestito , ma su questo ci avremmo scommesso . Basti vedere il campo dei detenuti come è ridotto, che causa spesso infortuni agli stessi detenuti , nonche’ il corpo di guardia degli agenti, non riscaldato, condizioni igieniche pessime e i colleghi per vigilare sono costretti a stare alle intemperie, speriamo che qualcuno si svegli oltre le denunce sindacali ed avvii una vera ispezione igienico-sanitaria in tutti i luoghi del carcere”.