Sta suscitando pareri discordanti, tra i commercianti e i professionisti, l’imminente entrata in vigore della legge 221/2012. Essa stabilisce che dal 1° gennaio 2014 i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi anche professionali devono accettare pagamenti effettuati con carte di credito (bancomat), utilizzando il POS accreditando l’importo direttamente in conto corrente, senza utilizzare denaro in contanti. Oltre al bancomat, se l’onere a carico dei professionisti non supera quello di quest’ultimo, i professionisti dovranno accettare anche le carte di credito e le carte prepagate.
Questa legge, naturalmente, vede come attori principali anche gli istituti di credito. Le banche chiederanno con ogni probabilità l’aumento delle commissioni: per ciascun pagamento effettuato elettronicamente scatta l’obolo telematico e aumentano le entrate nelle casse delle banche. L’acquisto del POS comporta inoltre una spesa non da poco per il professionista, sia per l’acquisto e l’installazione, sia per il canone da pagare mensilmente.
Ed è proprio l’aumento del canone mensile (in alcuni casi si parla di oltre il 50%) a far infuriare molti commercianti, in particolare alcune categorie come i benzinai. Da 100 euro di canone mensile si passa a 151 euro. Un vero salasso.
Scontenti da una parte, ma soddisfatti dall’altra, i titolari di pubblici esercizi (Fipe).
“E’ vero, il contraccolpo ci sarà – ha ammesso Christian Lertora, presidente provinciale Fipe – Il Pos sarà obbligatorio per tutti. Questo per evitare la possibilità di evasione togliendo il contante. Da un lato è meglio che la gente paghi con la moneta elettronica, è più facile gestire anche per ragioni di sicurezza. Il vero problema è però che sono aumentati i costi fissi. Noi siamo stati però bravi a muoverci per tempo. Ci siamo affidati ad un’azienda austriaca con la quale abbiamo fatto una convenzione vantaggiosa per le transazione. In sintesi. Tuttavia è vero, il Pos è oneroso, soprattutto per certe categorie come i benzinai. Resta il fatto che comunque il problema c’è”.
Critico nei confronti del decreto in questione anche Fabrizio Samuelli di Confesercenti: “Questo è un sistema di pagamento che noi abbiamo sempre sostenuto, ma tutt’oggi risulta essere troppo oneroso sia per chi paga con il bancomat, sia per l’esercente. E’ evidente che se un automobilista fa 10 euro di benzina, il Pos diventa svantaggioso per entrambe le parti. Da anni chiediamo che lo Stato si impegni a trovare una soluzione affinché la transazione informatica di denaro abbia costi molto limitati”.