Non si può certo dire che i problemi siano interamente risolti, in casa Pallacanestro Piacentina, ma senz'altro la sfida di Mortara ha dato due segnali importanti: Piacenza sa giocare un buon basket, e nei momenti di massima difficoltà riesce ad avere la reazione decisiva per portare a casa il risultato. Questa reazione ha un nome ed un volto: quello di Giovanni Gasparin, che allo scadere ha estratto il classico coniglio dal cilindro con il tap in che ha consegnato la vittoria ai suoi compagni di squadra. "Quegli ultimi secondi sono stati pazzeschi, – attacca il play biancorosso – avevamo costruito la rimessa per avere un buon tiro, come effettivamente è stato. Purtroppo Rombaldoni ha sbagliato, ed era ovvio che andassimo a rimbalzo. Ho toccato il pallone un paio di volte, sul secondo tocco sono riuscito a spingerla verso il canestro. Mi sono subito girato verso gli arbitri per capire se il canestro fosse valido, poi ho festeggiato con i ragazzi: meritavamo questa vittoria."
Avete però giocato una partita dai due volti: dal più diciotto del primo tempo, ad un finale testa a testa. Cos'è successo?
"Nel secondo tempo hanno cambiato atteggiamento difensivo, costringendoci a ragionare di più e non permettendoci di trovare tiri semplici, cosa che invece potevamo fare nella prima parte di partita. Nonostante il calo fisico nella parte finale di partita siamo riusciti a tener duro ed a giocarci gli ultimi possessi per vincere la partita. "
Questa vittoria ora può essere molto importante: è la seconda consecutiva, e vi permette di raggiungere il gruppo che ha 8 punti in classifica.
"Era importante soprattutto a livello morale, perché la classifica è comunque ancora molto corta. Ora l'obiettivo è quello di continuare su questa strada, iniziando un ciclo di vittorie che possa riportarci sempre più in alto".
La tua partita, al di là di quel canestro, è stata veramente buona: 18 punti con ottime percentuali al tiro, gran presenza in difesa. Soddisfatto?
"Certamente, mi sentivo bene da subito ed infatti mi sono entrati molti tiri grazie agli ottimi scarichi da parte dei miei compagni. Peccato per il calo di lucidità, come il resto della squadra, però va bene così. Ciò che conta però è la distribuzione dei tiri, al di là delle prove dei singoli: l'essere andati in doppia cifra con cinque giocatori è il segnale che in questo senso si è fatto bene".
Hai ormai giocato tre partite in maglia biancorossa: come vedi la squadra, e cosa credi necessiti di ulteriori miglioramenti?
"Siamo senza dubbio una buona squadra, sappiamo fare cose molto positive in campo quando tutto va bene. Pecchiamo ancora di continuità e di chimica di squadra, aspetti che giorno dopo giorno stanno migliorando sempre più. Ed è appunto su questo che dobbiamo concentrarci maggiormente, secondo me."
Sabato ospiterete Torino, squadra che ha 10 punti in classifica ed è reduce da una prestazione maiuscola contro Montecatini. Che partita ti aspetti?
"Più che altro dobbiamo pensare a noi. Il nostro obiettivo è portare a casa la vittoria facendo valere il fattore campo, nonostante Torino sia una buona squadra. Questo non deve essere un problema se in campo facciamo quello che sappiamo".