Oltre 400mila euro all'anno. A tanto ammonta l'evasione relativa al pagamento delle tariffe dei parcheggi blu presenti nelle zone centrali della città. E così per correre ai ripari Comune e Apcoa (il gestore privato) hanno trovato un'intesa per applicare una penale aggiuntiva alla sanzione che viene spiccata a chi non paga – del tutto o parzialmente – i ticket dei posti auto. Per chi non paga, una vera batosta. "Il Comune non vuole fare il vampiro, non stiamo parlando di nuove tasse – ha premesso il vicesindaco Francesco Cacciatore – è semplicemente una questione di rispetto delle regole che va a beneficio di tutti". Secondo Cacciatore i parcheggi pubblici a ridosso delle zone centrali della città "sono spazi risicati che vanno tutelati per tutta la collettività". Attualmente ci sono circa 2700 spazi sosta blu, dislocati in varie zone della città. "Spesso constatiamo un'evasione del ticket stimabile in circa il 30%, che equivale a circa 400mila euro all'anno. Un dato purtroppo importante – ha aggiunto Cacciatore – ed è evidente che questo fattore, che riguarda uno spazio urbano scarso e importante, ha bisogno di un presidio maggiore".
Per questo Comune e Apcoa hanno raggiunto un accordo per aumentare i controlli e combattere i due tipi di evasione: quella totale e quella parziale (quando resta scoperta una parte di tariffa da pagare). Dal primo gennaio 2014 entra in vigore un accordo che prevede, per la copertura dei costi e degli oneri per aumentare i controlli, una penale differenziata a seconda delle zone della città per gli evasori totali. Quelle più a ridosso del centro storico prevedono una penale di 20 euro. Nelle altre zone penale di 15 euro. Per i ticket scaduti invece la penale è indifferenziata e ammonta a 8 euro che si aggiungono alla sosta evasa. Anche per questo tipo di penali, se vengono pagate entro cinque giorni, si può ottenere la riduzione del 30%. Le penali si possono pagare presso gli uffici di Apcoa nella zona di Torrione Fodesta dalle 7 del mattino all'una di notte.
“Gestiamo 60mila posti auto in tutta Italia – spiega Arturo Benigna, amministratore delegato di Apcoa – e al gestore privato vengono sempre più demandate funzioni pubbliche. E così i piani gestionali dell'epoca non sono in grado di gestire i controlli. Attualmente i controlli sono comunque insufficienti. A Milano il 23 luglio del 2013 il Consiglio comunale ha approvato penali. Anche le grandi città si stanno adeguando”.
Fino al 1 gennaio resterà in vigore un periodo sperimentale durante il quale verrà osservato un periodo di tolleranza.