Tomato World chiude i battenti ma lascia una sicurezza negli operatori di settore: Piacenza rimane capitale del pomodoro. Al centro fiere Piacenza Expo da questa mattina è andato poi in scena il convegno organizzato da Confapi intitolato "Prospettive per la campagna del pomodoro 2014". Ospite Marco Nicastro, presidente della Federazione nazionale del pomodoro da industria di Confagricoltura.
IL DISTRETTO DEL POMODORO – Distretto del Pomodoro da Industria del Nord Italia vuole giocare un ruolo da protagonista in vista delle scelte nazionali e regionali riguardanti la nuova Pac 2014-2019. In quest’ottica il comitato di coordinamento dell’Oi che raggruppa il 99% della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia ha sottoscritto un documento programmatico – che nei prossimi giorni sarà inviato al Ministero delle Politiche Agricole e alle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e alla provincia di Bolzano – in modo da ottenere nell’applicazione della Nuova Pac misure coordinate e coerenti in vista dei successivi passaggi istituzionali.
<La riforma della Pac – sottolinea il Distretto a margine di Tomato World di Piacenza – nel suo essere maggiormente libera e flessibile attribuisce un importante ruolo decisionale agli stati membri>. Guardando al primo pilastro della Pac, il Distretto pone attenzione soprattutto in merito ad aiuti accoppiati e regionalizzazione.
<Sul tema degli aiuti accoppiati – spiega il Distretto – chiediamo al Ministero di promuovere, a breve, un incontro con le rappresentanze dei ministeri dell’agricoltura di Spagna e Portogallo, Francia e Grecia al fine di realizzare un indispensabile coordinamento sulle scelte che possono influenzare direttamente la filiera. Si deve evitare assolutamente una forma di concorrenza sleale interna all’Ue, dovuta all’eventuale applicazione di aiuti accoppiati in alcuni paesi e in altri no, anche alla luce del progressivo indebolimento della competitività dell’Europa che perde quote di mercato soprattutto al cospetto degli Stati Uniti>. Sulla regionalizzazione il Distretto chiede che <le scelte non siano troppo traumatiche per i produttori storici e che la fase di transizione dal regime attuale a quello finale sia il più graduale possibile. Questo è fondamentale per adeguarsi al mercato in modo costruttivo e non distruttivo>.
Affrontando l’ambito dell’applicazione della Pac su scala regionale, il Distretto si dice pronto ad assumere quel ruolo di centralità richiesto dalla stessa Pac alle Oi e alle Op, ma si attende la giusta considerazione dalle regioni. <Nei Psr della nuova Pac – afferma il Distretto – le regioni hanno la possibilità di effettuare scelte mirate a far crescere la competitività e la sostenibilità delle filiere e in tutta la nuova Pac le Oi, con le Op, sono indicate come lo strumento principale per perseguire tali risultati, uno strumento che consente di operare su tutta la filiera e con un meccanismo di regole ben definito>. In particolare in questo ambito il Distretto vuole sfruttare le occasioni offerte dagli articoli 28 e 36 del regolamento sullo sviluppo rurale nel quale si fa riferimento alla possibilità di garantire un sostegno alle Oi per la loro importante funzione in vista del rafforzamento della competitività e della sostenibilità della filiera. Richiede, inoltre, una chiara attribuzione di punteggi di favore, nell’ambito di tutte le misure rilevanti dei nuovi Psr, per i soggetti economici delle diverse fasi della filiera, che siano membri di una Oi, unitamente al chiaro riconoscimento delle stesse Oi in termini di punteggi rispetto a diversi tipi di progettualità. Tutto questo da accompagnare con una profonda revisione della legislazione a livello nazionale e regionale in modo da assicurare alle Oi e alle Op efficacia ed efficienza nell’azione.