“Tasse ai ‘piccoli’ per pagare chi ha grandi benefici”. Così – contesta il consigliere regionale leghista Stefano Cavalli – 73mila aziende, anche quest’anno, “saranno inchiodate agli aumenti dei contributi minimi di bonifica”, un salasso aggiuntivo del 30 per cento, che in numeri significa, da 14 a 18 euro, ma i benefici – per quasi 30mila imprese – sono quantificati, in media, in 5 – 6 euro. I dati sono stati forniti dall’assessore Tiberio Rabboni a una precedente interrogazione di Cavalli e sono desunti dal piano di classifica, lo strumento scientifico che quantifica i benefici, approvato anche dalla Regione.
“Paradossalmente chi paga meno è chi ha grandi proprietà – contesta Cavalli, autore di una nuova interrogazione sul tema -. I ‘piccoli’ proprietari, invece, contribuiscono alle spese del consorzio molto di più dei grandi”.
C’è di più. I tributi pagati al consorzio – come chiaramente precisato dall’assessore Rabboni – servono “esclusivamente per la manutenzione ordinaria”, “invece nel bilancio 2012 compaiono anche spese di manutenzione straordinaria, per 1,3 milioni di euro circa”, “soldi che sarebbero invece a carico di Regione e Stato”. “Paghiamo anche per ciò che non ci spetta. E’ un sistema che non sta in piedi”. Per questo Cavalli chiede “il commissariamento immediato” del consorzio piacentino e “l’immediata revisione dei contributi sulla base del reale beneficio di cui godono i privati, oggi assoggettati a mille spese inutili e costretti a pagare anche per i titolari di grandi appezzamenti di terreno”.