“Su Cementirossi, il sindaco di Piacenza e il Pd hanno dichiarato falsi documentabili”. Oggi in consiglio provinciale si è forse giunti al culmine dello scontro tra l’ente di via Garibaldi e palazzo Mercanti. Tutto è nato, però, dalle parole del sindaco Paolo Dosi durante lo scorso consiglio comunale, durante il quale, in risposta all’intervento dei consiglieri del Movimento 5 Stelle sulla possibilità concessa a Cementirossi di incrementare da 33mila a 60mila tonnellate all’anno la quantità di combustibili alternativi (pneumatici), disse: “Mi chiedo come la Provincia abbia potuto concedere il raddoppio dello smaltimento degli pneumatici e non abbia usato lo stesso criterio con Tecnoborgo quando i dati ci dicono che quegli impianti funzionano meglio quando lavorano a pieno regimi. Sono comunque favorevole a un confronto”.
Parole che hanno mandato su tutte le furie il presidente Massimo Trespidi e, per competenza, l’assessore Patrizia Barbieri, che oggi gli hanno risposto in consiglio provinciale: “Il Comune, partecipando alla Conferenza dei servizi, ha votato favorevolmente (tramite un suo rappresentante, ndr), quindi un sindaco che dice di essere disinformato è preoccupante” ha detto Barbieri, che poi si è rivolta direttamente al gruppo del Pd, reo di aver diffuso un comunicato nel quale sosteneva la linea Dosi: “Sulla questione Tecnoborgo-Cementirossi confondete i presupposti. A Tecnoborgo, all’epoca, non fu negato qualcosa ma detto che era tenuta a fare la valutazione di impatto ambientale. Invece ha preferito ricorrere al Tar. Un aspetto grave, perché forse non voleva sottoporsi a quanto previsto dalla legge?”. Non solo, perché l’assessore ha poi chiarito che il via libera allo smaltimento, per quanto concerne la Provincia, è stato fatto pensando alla salute dei cittadini: “Sappiamo quanto la partita sia delicata. Dalla Cementirossi non escono viole. Però si è tenuta una Conferenza dei servizi puntigliosa e infatti abbiamo previsto che le compensazioni ambientali vadano tutte sulla qualità dell’aria che sono vincolate a bilancio. Non per fare rotonde o aiuole come il Comune, che sono ignobili. Vanno tutte a favore dei cittadini”.
Non è stato più tenero il presidente Trespidi, che si è concentrato sull’aspetto politico della vicenda: “Dosi ha detto parole gravissime. Mi attendo le sue scuse” ha esordito, chiarendo il motivo: “Ha espresso quel pensiero in un consiglio comunale. Questo, però, mette in luce un problema istituzionale che il sindaco ha con l’amministrazione provinciale e non è la prima volta. I casi sono due: o non è al corrente, dopo un anno, di quanto era stato deciso in Conferenza dei servizi. Oppure il rappresentante non lo ha informato di aver votato a favore”. Ma ha Trespidi è andato oltre, paventando il fatto che il sindaco sia stato “eterodiretto” nelle sue affermazioni: “Parliamoci chiaro: quella è una dichiarazione ispirata dal presidente di Tecnoborgo. Ma, prima di fare certe esternazioni, dovrebbe farsi consigliare meglio. Ci siamo visti varie volte e non mi ha mai parlato della questione Cementirossi. Sono parole che hanno delegittimato l’amministrazione provinciale e non è questo il compito di un sindaco. Esigo le sue scuse ufficiali”.
In sostanza, come riportato nel comunicato diffuso dalla provincia, il via libera allo smaltimento concesso a Cementirossi non è paragonabile con quello chiesto da Tecnoborgo: “Nel caso di Cementirossi si tratta della sostituzione di combustibili fossili con combustibili alternativi (alcune tipologie di rifiuti) con invarianza di qualità complessiva. Tecnoborgo, invece, ha chiesto di incrementare la quantità di rifiuti trattati dal termovalorizzatore di Borgoforte, portandola dalle attuali 120mila tonnellate all’anno a 136mila”. Infine, secondo la Provincia, i fondi di compensazioni derivanti dallo smaltimento a Cementorossi non andranno a rimpinguare i bilanci dello stesso ente o di Arpa (come sostenuto dal Pd, ndr) ma utilizzati per specifiche finalità: allestimento di un’area verde al Capitolo (200mila euro). Acquisto mezzi e attrezzature per attività di monitoraggio delle emissioni e della qualità dell’aria da parte di Arpa (100mila euro). Acquisizione strumentazione informatica e software per un programma di divulgazione dei dati relativi alle principali fonti emissive e alla qualità dell’aria (30mila euro). E interventi per il miglioramento della qualità dell’aria (120mial euro).