Non c'era più un posto a sedere e almeno altrettante persone erano in piedi: la chiesa di Pittolo era gremita, una folla da grandi occasioni con le più alte cariche istituzionali piacentine ad occupare le prime panche e non solo. E l'occasione – nel giorno della Festa di Cristo Re a chiusura dell'anno liturgico che precede l'Avvento – era l'intitolazione ufficiale del nuovo centro civico parrocchiale della frazione a don Giovanni Savi, compianto parroco di Pittolo, e contemporaneamente l'intitolazione del salone del centro stesso a Renata Signaroldi Squeri, moglie di Alberto Squeri, noto e stimato imprenditore piacentino nonchè già assessore comunale. Renata, madre di quattro figli, è scomparsa prematuramente otto mesi fa lasciando un vuoto incolmabile nella comunità di Pittolo di cui era parte attivissima. A celebrare la messa, iniziata oggi alle 16, c'era il vescovo Gianni Ambrosio con don Gino Costantino, parroco di Pittolo e La Verza, e tanti altri religiosi piacentini. .
Tra le autorità presenti, il prefetto Antonino Puglisi, il presidente della Provincia Massimo Trespidi, il sindaco Paolo Dosi, l’assessore Pierangelo Rabuffi, il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Francesco Scaravaggi, il suo predecessore Giacomo Marazzi, il presidente della Banca di Piacenza Luciano Gobbi, il presidente della Camera di commercio Giuseppe Parenti; c’era anche l’ex sindaco Roberto Reggi. Un'atmosfera toccante e gioiosa al tempo stesso, nonostante il ricordo doloroso ancora fresco, sottolineata dalla presenza di Alberto Squeri alla chitarra, tra i musicisti che hanno accompagnato il coro durante tutta la messa. Al basso elettrico c’era un altro ex amminstratore piacentino: Pierangelo Carbone, già assessore comunale nelle due amministrazioni Reggi.
Al termine della celebrazione, autorità e folla si sono spostati nel cortile di fronte al nuovo centro parrocchiale per la scopertura dell’insegna e il taglio ufficiale del nastro a tre mani: quelle del sindaco Dosi, del presidente Trespidi e del prefetto Puglisi. Dopo un breve intervento del fratello di don Savi, a cui è dedicato il centro, ci si è spostati nel salone della nuova struttura, definito da don Gino “il cuore pulsante di tutto il centro parrocchiale”. Un salone ampio e davvero bello in fondo al quale campeggia una grossa targa con il ritratto stilizzato di Renata Signaroldi Squeri mentre un bimbo le bacia la guancia e la scritta in corsivo “Renata Signaroldi Squeri, Renè, mamma ed educatrice”. Dopo un breve intervento del vescovo, la targa è stata scoperta da don Gino Costantino e da Eleonora Squeri, primogenita di Renata e Alberto: “Le parole oggi davvero fanno fatica a uscire – ha detto, commossa – Ma le parole sono state sostituite da tantissimi gesti da parte di tutti voi, da moltissimi sorrisi e soprattutto dalla vicinanza e dalla presenza. Oggi dunque da parte mia non serve fare lunghi discorsi ma l’unica cosa che mi sento di dire da parte della mia famiglia, di mio papà, dei miei fratelli e di tutti i parenti, è soltanto un enorme e gigantesco grazie”.
“E’ stata la comunità a volere questo e per noi oggi è un giorno di grande commozione e di profondo ringraziamento – ha aggiunto, a margine della cerimonia, Alberto Squeri – Renata ha dato molto a questa comunità, in effetti, e il riconoscimento che arriva dalle persone lo rende per noi ancora più prezioso. D’altra parte questa costruzione ha impegnato tutti noi e ora che la struttura c’è, è una grande responsabilità che ci assumiamo nei confronti delle persone, come avrebbe voluto Renata che ci sta guardando”.