Il contratto con l’Iren è in scadenza e torna a infiammarsi il dibattito sul servizio idrico. Rifondazione comunista, con il consigliere comunale Carlo Pallavicini, ribadisce la necessità di "ripubblicizzare" totalmente la gestione dell'acqua, come del resto era stato promesso dal sindaco Paolo Dosi quando chiedeva la fiducia dei piacentini con il voto e com'era nel programma condiviso anche dallo stesso Prc.
Ed è questo l'orientamento uscito dall’esito dal referendum sull’acqua pubblica del 2011 rimasto sino ad oggi lettera morta. Il dubbio non dovrebbe nemmeno esistere, secondo Pallavicini, e il problema – dice – è di chi anche all’interno della maggioranza ha idee diverse. Come, a quanto pare, il presidente della commissione consiliare numero 4 Michele Bricchi del Pd che nella seduta del 17 ottobre ha parlato di 90 milioni di euro come costo da sostenere per rilevare le reti idriche del comune. “Numeri che a noi non risultano” afferma Pallavicini.
Ed è per questo che il consigliere del Prc ha redatto un’interrogazione da presentare alla Giunta per chiedere chiarezza su come intenda muoversi il Comune sia rispetto al programma, sia rispetto ai rapporti con Iren dopo i mancati investimenti sul territorio, promessi e mai stanziati. Un’interrogazione che verrà calendarizzata a breve e che ha già raccolto trasversalmente le firme di dieci consiglieri anche nelle fila del Pd, dei Piacentini per Dosi, dei Moderati e dai tre consiglieri grillini.