“Aiutateci ad aiutarvi”. E’ questo lo slogan del Sap, Sindacato autonomo di polizia che a Piacenza, come segnalato da mesi, lamenta di non avere uomini e mezzi a disposizione per garantire la sicurezza a Piacenza. Così, insieme al Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia), sono si confermano voce fuori dal coro. In particolar modo dopo il Tavolo sulla sicurezza pubblica, svoltosi ieri in prefettura, dove è stato deciso che – con i mezzi a disposizione – verranno incrementati i controlli del territorio. “Con i mezzi a disposizione”, appunto, sottolinea il Sap, che segnala una carenza di organico di agenti alla questura cittadina pari al 40% (rispetto al 20-30 di altre province emiliane). I motivi sono molteplici e il sindacato, rappresentato dal segretario Ciro Passavanti, li ha illustrati nel comunicato in allegato di seguito.
“Sicurezza: una parola dal significato molto caro, a tutti. Una definizione che dovrebbe garantire tranquillità ad ogni componente della nostra comunità. Una parola che ha riempito la bocca di molti esponenti politici durante le campagne elettorali ma, attualmente, rimane un termine privo di significato, di contenuti, poiché la classe politica dopo le elezioni ha operato pesanti tagli alle infrastrutture, ai fondi, colpendo il personale delle forze di polizia, penalizzando inevitabilmente
l‘efficienza dei servizi resi ai cittadini, eludendo quel diritto primario censito dalla Costituzione (art. 2 – La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale).
Nessuno si salva: tutte le forze politiche che si sono avvicendate negli ultimi quindici anni al governo hanno pesantemente inciso sull'efficienza delle forze di polizia. Carenza di uomini, mezzi e materiale sono l’incessante grido d’allarme che da anni denunciamo, in tutte le piazze, in tutte le sedi. Si susseguono tavoli tecnici, e
scaturiscono importanti decisioni per affrontare la grave situazione che affligge il paese, così come la nostra piccola provincia: ma mancano le risorse primarie ovvero coloro che dovranno dare attuazione alle decisioni prese. Pur arrivando qualche unità, la carenza di organico, nella nostra provincia, sfiora il 40% contro quel 20-30% di altre provincie emiliane. E la Provincia: un ente che doveva essere abolito, poiché ritenuto inutile. Ma anche in questa decisone ha prevalso la miopia della classe politica che ha deciso di cancellare questa istituzione, nonostante quanto previsto dalla Costituzione (art.114 – La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle
Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione), includendo, quale diretta conseguenza vincolata a questa entità, un declassamento degli uffici di polizia con conseguente decremento organico. Non nascondiamoci: siamo il “ventre molle” dell'Europa. È possibile anche desumerlo dagli sbarchi che si susseguono con una frequenza impressionante nonostante la Spagna sia molto più vicina al continente africano: coincidenza? Migliorare l’attuale situazione è sicuramente possibile, però servono fatti concreti: le risorse umane, in primis. Siamo consci del grave momento, delle difficoltà che affliggono il Paese e quindi, per aiutare i cittadini non ci resta che chiedere la loro collaborazione, per cercare di facilitare l’opera delle poche pattuglie che vengono dislocate quotidianamente sul territorio segnalando tempestivamente ogni anomalia ai numeri di emergenza pubblica. Aiutateci ad aiutarvi: questo sostanzialmente sarà lo slogan delle iniziative che questa O.S. sarà costretta ad intraprendere prossimamente”.