Il commercialista piacentino Carlo Bazzoni è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione a fronte degli otto anni chiesti dal pm. I giudici hanno dunque deciso di ridimensionare il quadro accusatorio facendo, di fatto, cadere le principali accuse e cioè quelle relative a ipotesi di estorsione nei confronti di imprenditori che il professionista, secondo la tesi del pubblico ministero Antonio Colonna, avrebbe minacciato per ottenere denaro.
La condanna a quattro anni e mezzo, alla quel si aggiungono cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e l'obbligo di restituzione di 15mila euro ai due principali accusatori e cioè i fratelli Ferrari dell'azienda Fms, si riferisce a ipotesi di millantato credito. «Sono cadute tutte e quattro le accuse di estorsione – ha commentato il difensore Paolo Fiori – nel senso che per tre il mio assistito è proprio stato assolto mentre una è stata derubricata a millantato credito».
Una sentenza di condanna che suona come un successo, dunque, per il commercialista piacentino che all'inizio dell'indagine era stato addirittura arrestato e successivamente scarcerato in attesa di giudizio.
Soddisfazione per il ridimensionamento delle accuse rispetto alle richieste della pubblica accusa e per il parziale accoglimento della tesi degli avvocati difensori Paolo Fiori del Foro di Piacenza e Luigi Stortoni del Foro di Bologna, ma non basta: «Naturalmente attendiamo i novanta giorni per le motivazioni della sentenza – dichiara Fiori – ma posso già dare per certo un nostro ricorso in appello. Riteniamo che il dottor Bazzoni sia del tutto estraneo ai fatti contestati e puntiamo a un risultato ancora più vantaggioso». In altre parole: assoluzione.
E' andata abbastanza bene, diciamo a Carlo Bazzoni pochi minuti dopo la lettura della sentenza da parte del presidente del collegio Italo Ghitti. «Direi di sì» è l'unico commento del professionista che decide di non commentare in altro modo la sentenza. Ora non resta che attendere i tre mesi per le motivazioni e poi il probabile processo in Corte d'Appello a Bologna.