Sarà dedicato alla scrittrice olandese di origine ebrea Etty Hillesum, il terzo appuntamento della rassegna “Il filo d’oro” incentrata sui documentari di Werner Weick, in calendario sabato 9 novembre alle 17 nella sala monumentale della Biblioteca Passerini Landi.
Due anni prima della deportazione ad Auschwitz, avvenuta nel settembre 1943, Etty Hillesum aveva trovato il filo della propria esistenza iniziando a scrivere un diario destinato a diventare una delle testimonianze più elevate e più memorabili del nostro tempo. Aveva 27 anni quando cominciò a scrivere e 29 quando venne uccisa nel campo di sterminio, con tutta la sua famiglia. Molto tempo dopo i suoi scritti sono usciti dall’ombra, svelando il progressivo maturare di una coscienza e di un’anima che non abdicano nemmeno nelle condizioni più terribili.
Etty Hillesum, scrive la sua biografa Nadia Neri, ha portato luce nell’inferno della Shoah e quella luce ha permesso di leggere in modo nuovo, originale e inedito la persecuzione degli ebrei, in particolare il complesso rapporto fra ribellione e accettazione del proprio destino. Etty Hillesum incontra la quotidianità del male con una resistenza esistenziale che abbraccia ogni fibra del suo essere.
Il documentario, prodotto dalla Radio Televisione Svizzera e girato del regista Werner Weick sarà introdotto e commentato da Giovanni Zilioli, accompagnato dalle letture di Francesca Bonetti, e dalle musiche eseguita da Alice Castelnuovo alla viola e Valentina Pennini al clarinetto.