Diminuiscono i detenuti che lavorano in carcere: “Non ci sono fondi”

“Lavorare per una pena utile”, è il convegno promosso dal garante per i diritti delle persone private della libertà Alberto Gromi e dall’assessore al Nuovo Welfare Giovanna Palladini. A illustrare il programma dell’iniziativa anche Elena Foletti, funzionaria dei servizi sociali del Comune di Piacenza. Il convegno si terrà all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano giovedì 7 novembre dalle 8,45 alle 13,30. Verranno prese in considerazione quattro esperienze che hanno visto detenuti in altre città uscire dal carcere e iniziare a lavorare con cooperative che hanno permesso loro di ottenere un impiego serio ed evitare di ricadere nel circolo della criminalità.

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"Perché un carcere che non garantisce il lavoro durante e dopo la pena non serve a nulla" chiosa Alberto Gromi garante dei detenuti che aggiunge: "In questo modo la pena diventa inutile". Un problema che tocca da vicino Piacenza soprattutto per quanto riguarda il lavoro dietro le sbarre: "Per i detenuti il lavoro in carcere è fondamentale – spiega Gromi – perché lavorando riescono a tenersi ooccupati evitando l'alienazione del non fare nulla per tutto il giorno. Inoltre con un impiego riescono ad inviare alle proprie famiglie quello che riescono a guadagnare: non è tanto però per loro è importante riuscire ad aiutare almeno un po' le famiglie a casa. A Piacenza però i detenuti che lavorano in carcere alle Novate sono diminuiti in maniera esponenziale: non ci sono più fondi e mancano i soldi per pagare i detenuti lavoratori".

In allegato la locandina con il programma completo del convegno.