Per ogni celebrazione, c’è sempre un’economia che le ruota attorno e tra Ognissanti e il 2 novembre non si può che prendere in esame la vendita dei fiori, simbolo delle ricorrenze che si stanno festeggiando. Un settore che, come quasi tutti, soffre per il calo dei consumi, con un decremento delle vendite superiore al 30% anche nel Piacentino. Aggravato poi dall’abusivismo. Come ha confermato Enzo Casaroli di Federfiori, l’associazione di categoria legata a Unione commercianti: “Siamo al di sotto dello standard normale, anche se i prezzi non sono aumentati. I problemi sono due: il calo dei consumi e l’abusivisto”. Per Casaroli, che ha confermato il calo delle richieste che varia da un 30 ad un 35% in linea con gli ultimi anni a causa della crisi, la situazione è aggravata da quelli che ha chiamato i “venditori improvvisati”: “Sì, la tradizione rimane ma le persone rinunciano. Lo vediamo nelle cappelle, che prima erano sempre adorne mentre ora ci si accontenta di qualche piantina. E poi questo fa il paio con i venditori improvvisati, perché nessuno li controlla e li sanziona. Sono molto spesso senza fissa dimora, non sanno chi siano e alla fine non gli fanno niente”.