Sarà dismessa a partire dal settembre 2014 – quindi, con l’avvio del prossimo anno scolastico – la struttura di via Vaiarini che attualmente ospita sia un asilo nido comunale, sia una scuola dell’infanzia statale. “Una scelta dettata dall’esigenza di garantire la sicurezza e il benessere dei bambini, tema condiviso con le mamme della scuola materna che ho recentemente incontrato”, ricorda il sindaco Paolo Dosi, sottolineando l’impegno dell’Amministrazione a individuare una soluzione “che non comprometta, in alcun modo, la disponibilità di posti né l’impronta pubblica, determinante, nel sistema educativo rivolto ai più piccoli”.
“Al Vaiarini si renderebbero necessarie opere di manutenzione straordinaria talmente onerose, su una struttura vecchia, da sconsigliarne l’attuazione – spiega il primo cittadino – anche perché non ci permetterebbero comunque di concretizzare a breve termine l’obiettivo, che pure resta ben presente, di giungere alla realizzazione di una nuova sede unica nella quale ospitare sia il nido, sia la materna. Ferma restando, come caposaldo di ogni decisione, la volontà di non smembrare le sezioni di scuola dell’infanzia che oggi sono attive presso la sede di via Vaiarini, abbiamo valutato che la struttura comunale più idonea ad accoglierle, dal 3 settembre 2014, sia l’ala azzurra del nido Aquilone, in via Ottolenghi: uno spazio che originariamente era stato destinato a materna e che pertanto non richiederà modifiche sostanziali, ma un semplice adattamento”.
Il trasferimento della scuola dell’infanzia Vaiarini presso l’Aquilone Azzurro comporterà l’accorpamento, nell’adiacente sede dell’Aquilone Giallo, di tutte le sezioni di nido che prima erano suddivise tra i due comparti, contigui l’uno all’altro, dell’edificio di via Ottolenghi. “Obiettivo primario sarà l’osservanza degli standard di qualità fissati dalla Regione relativi al rapporto tra bimbi ed educatrici, nonché alla superficie disponibile. Ciò significa – precisa il sindaco – che per l’anno scolastico 2014-2015 non saranno attivate nuove iscrizioni presso il nido Aquilone, che con l’uscita, entro il luglio 2014, di 38 bambini che compiranno i tre anni, vedrà dunque liberarsi gli spazi necessari per unificare la sezione Gialla e Azzurra. Nel contempo, i 45 nuovi posti corrispondenti alle mancate iscrizioni saranno redistribuiti tra i nidi convenzionati con il Comune, che comunque manterrà una funzione prevalente di coordinamento sia per quanto concerne la gestione operativa dei nidi d’infanzia, sia sotto il profilo della programmazione pedagogica”.
Per quanto riguarda la sezione di asilo nido ad oggi in funzione presso la struttura di via Vaiarini, Dosi rimarca che “ben 17 bambini sui 21 attualmente frequentanti termineranno il ciclo educativo del nido accedendo, dal 2014, alla scuola materna. Le altre quattro famiglie coinvolte dovranno invece optare, per il prossimo anno, per un nido alternativo, di libera scelta, con l’opportunità di privilegiare le sedi più vicine. Anche in questo caso, tuttavia, mi preme ribadire come pur andando ad esaurirsi l’attività del nido di via Vaiarini, non si perderà la relativa offerta di posti, che saranno redistribuiti in parte su strutture a gestione diretta comunale, in parte su strutture convenzionate”.
“Questa duplice operazione di chiusura dell’asilo Vaiarini e di trasformazione del nido Aquilone Azzurro in scuola materna – aggiunge il sindaco – non farà venire meno il ruolo preminente dell’Amministrazione comunale nel sistema territoriale integrato dei nidi cittadini: su 665 posti potenzialmente disponibili, quelli comunali resteranno 340, pari al 51,2% del totale, mentre l’offerta privata in convenzione potrà arrivare a coprire il 48,8% della ricettività complessiva. Ciò significa che il Comune, da soggetto prevalentemente gestore, sarà chiamato ad assumere in misura crescente, ancor più di quanto già non avvenga, una funzione di regista e garante della qualità educativa dell’intera rete dei servizi per la prima infanzia”.
“Attraverso il nostro Coordinamento Pedagogico – conclude Paolo Dosi – intendiamo potenziare il raccordo e la qualificazione dell’intero sistema territoriale, a partire dai contenuti formativi e da progetti condivisi. Si tratta di pervenire alla costruzione di un patto educativo fra Comune, soggetti privati e famiglie: sono infatti allo studio progetti e ipotesi di lavoro comuni, volti al benessere del bambino in un clima di reciprocità educativa e formativa. L’obiettivo è quello di orientare il futuro dei servizi in un sistema educativo il più possibile integrato. In questa prospettiva il Comune può mettere a disposizione il patrimonio di conoscenze rappresentato dai coordinatori e dagli educatori dei nidi comunali, supportare l’identificazione dei bisogni formativi e promuovere il lavoro di rete e la ricerca sulle pratiche valutative”.