Caro benzina e accise, CNA: “Le imprese di trasporti rischiano il collasso”

Il caro carburante è dovuto a numerose voci come il costo del prodotto raffinato, il trasporto primario, il costo di stoccaggio, le varie spese di ufficio e punto vendita, fino al margine per il gestore. Vi sono poi le accise, ovvero le imposte sull’acquisto del carburante: tasse che riguardano soprattutto le aziende di trasporto che comprano gasolio per i propri mezzi di servizio. Le imprese di trasporto godono di un rimborso trimestrale che di fatto ammortizza la tassa di acquisto. “Questo rimborso però rischia di essere vistosamente ridotto dalla manovra finanziaria del Governo Letta” è l’allarme lanciato da FITA CNA che parla di un rincaro progressivo del carburante e, allo stesso tempo, di una possibile diminuzione dei rimborsi delle accise. Un problema che, come è evidente, coinvolge in primis Piacenza, importante polo logistico.

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IL COMUNICATO

Nella legge di stabilità il Governo ha rivisto in base alle richieste effettive il tiraggio dei fondi destinati al rimborso delle accise. Un'operazione apparentemente innocua ma che potrebbe pregiudicare l'autotrasporto la dove i consumi dovessero riprendere. Se poi malauguratamente si dovesse procedere con nuovi aumenti delle accise, l'attuale consistenza dei fondi in base alle nuove disposizioni contenute nella legge di stabilità sarebbe insufficiente e automaticamente si dovrebbe procedere con la ripartizione degli stessi.

Nelle attuali condizioni economiche e con il gasolio più caro d'Europa l'autotrasporto non tollererebbe una simile decurtazione, rispetto ad un rimborso che non riesce neppure a calmierare un prezzo alla pompa fuori mercato e con la tassazione tra le più alte nell'Unione europea. Anche per questo CNA-Fita richiede al Governo Letta e al Ministro Lupi rassicurazioni che il rimborso delle accise non venga diminuito e richiede un impegno affinché in tempi certi e brevi si possa ristabilire l'accisa mobile, garantendo sul mercato che l'aumento indiscriminato della tassazione dei carburanti non ecceda le reali necessità di bilancio dello Stato. La CNA-Fita sul caro carburante non tollererà passi falsi.

«Il Governo deve capire che sul gasolio – ha dichiarato Cinzia Franchini presidente nazionale – la categoria non può concedere alcunché e che se non si daranno rassicurazioni valide il fermo diventerà la naturale conclusione. Non si potrà dire che non l'avevamo detto e per questo – ha proseguito la Franchini – lo ribadiamo con forza: sul gasolio e sul rimborso accise tolleranza zero. Su tutto il resto siamo disponibili al dialogo, fermo restando che anche sui fondi destinati alla categoria vi sono dei punti fermi come i rimborsi forfettari, quelli Inail e quelli del Sistema sanitario nazionale. Tutti fondi – ha concluso  il presidente della CNA-Fita – che arrivano alle imprese direttamente, senza filtri, e senza dover attendere anni».