Gioco d’ azzardo, un male in continua crescita: più 25 per cento in un anno

E’ la terza industria del Paese, dopo Eni e Fiat, con il suo fatturato di oltre 80 miliardi di Euro, stiamo parlando del business del gioco che mediamente nel 2011 ha fatto spendere 1260 euro pro capite ad ogni italiano per tentare la fortuna. 

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Nella maggior parte dei casi le cose però non vanno bene perché vincere è tutt’ altro che facile, come recitava uno spot televisivo, e i nodi vengono presto al pettine. 

Se ne è parlato oggi presso la Cappella Ducale di Palazzo Farnese nel corso di un incontro promosso dalla Federazione Pensionati della CISL di Piacenza e Parma. 

Hanno preso parte alla tavola rotonda gli esperti del settore: il Dott. Maurizio Avanzi del SERT di Cortemaggiore, il Dott. Matteo Iori, Presidente Coordinamento Nazionale Gruppi Giocatori d’Azzardo e i sindaci di Fiorenzuola, Giovanni Compiani, e di Castel San Giovanni, Carlo Giovanni Capelli.

I due primi cittadini, assieme a Fabio Callori, sindaco di Caorso, presente anch’egli oggi, e a Paolo Dosi, sindaco di Piacenza, sono tra i firmatari di un protocollo nazionale che, come ha ricordato anche Paola Beltrani, assessore alla legalità del Comune in rappresentanza di Dosi, vanta Piacenza tra i primi comuni che hanno aderito all’ iniziativa promossa dalla “scuola delle buone pratiche”, e finalizzata al varo di una legge nazionale che  contrasti il gioco d’azzardo fissando dei paletti in merito al numero delle sale gioco e alla loro ubicazione.  Al momento a Piacenza ci sono 25 sale gioco con una media di una slot machine ogni 4 abitanti. 

Con il Dott. Avanzi abbiamo invece affrontato l’ aspetto medico, patologico, del gioco d’azzardo. “Si tratta di una dipendenza – dice Avanzi – di tipo comportamentale, senza cioè l’ implicazione di alcuna sostanza. E’ una patologia che sta crescendo notevolmente a causa della capillare diffusione di questo tipo di divertimento a cui nessuno riesce a sfuggire”. Effettivamente, se una volta era il giocatore a cercare il gioco, adesso è il gioco che viene verso te, sotto forma della slot, presente al bar sotto casa, piuttosto che dei diversi siti internet che permettono di giocare e perdere soldi VERI, stando comodamente seduti a casa.

“Alcune persone – continua Avanzi – dopo aver vinto la prima volta pensano che la cosa si possa ripetere frequentemente e possa risolvere così i suoi problemi economici, invece si tratta di una trappola da cui è difficile uscire”. 

Sono tante le persone in cura presso il SERT di Cortemaggiore, tante quelle che hanno chiesto aiuto e ancor più numerose quelle che non hanno il coraggio di farlo. Avanzi non fa numeri ma stima in un +25% il livello di crescita nell’ arco di un anno, di persone che si sono rivolte alla struttura magiostrina. 

“Bisogna avere il coraggio di rivolgersi a queste strutture – conclude Avanzi – e spesso le persone non lo fanno perché si sentono sciocche e sono piene di vergogna ma per fortuna, oltre a esserci i luoghi ai quali rivolgersi ci sono i familiari che spingono i loro cari a curarsi”.