Aggredita e minacciata dall’uomo che voleva farla abortire, operaio indagato

 

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Non  accettava il fatto che la giovane amante avesse rivelato alla sua famiglia di avere appena avuto un figlio da lui. E così lui ha iniziato a perseguitarla: messaggi, mail, pedinamenti. Era arrivata perfino a seguirla in strada, ad attenderla fuori dall’asilo nido per poi spintonarla e strattonarla. Una vera vittima si stalking. Lei si è fatta coraggio e ha denunciato tutto alla polizia. L’epilogo di questa triste storia è sfociato nei giorni scorsi nel primo provvedimento di misura cautelare derivante dalla nuova legge sul femminicidio appena varata dal Parlamento. Il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento (a meno di 200 metri) alla donna e a i luoghi da ella frequentati; nonché il divieto di mettersi in comunicazione con lei con qualsiasi mezzo.

La vicenda è stata illustrata nel dettaglio dalla questura. Protagonisti sono una giovane ragazza di 22 anni, di origine bulgara ma di nazionalità italiana; lui è un operaio 40enne residente in una provincia limitrofa. Dalla loro relazione, qualche mese fa è nato un figlio che l’uomo in un primo tempo non voleva, tanto che avrebbe cercato di convincerla ad abortire senza però riuscirci. La situazione tra i due è precipitata quando lei, che nel frattempo aveva già dato alla luce il figlio, ha scoperto che il 40enne era in realtà già sposato con dei figli. Da quel momento l’uomo, pur non avendo riconosciuto la paternità, ha cercato in tutti i modi di avere contatti con il neonato. Di fronte al rifiuto della giovane, ha iniziato a minacciarla. Prima qualche sms, poi delle e-mail. “Se non mi fai vedere il bambino ti succederà qualcosa”. Poi anche pedinamenti, le spinte, gli strattoni. A settembre la giovane madre, esausta, decide di rivolgersi alla polizia (sezione Anticrimine) e in due casi sporge querela per lesioni e minacce. La furia dell’uomo però non si placa. Dieci giorni fa, secondo quanto riferito dalla polizia, c’è anche lui fuori dall’asilo. Anche in quel caso minacce e insulti. A quel punto vengono avvisati i servizi sociali e la procura. Ed è il giudice Giuseppe Bersani, su richiesta del pm Ornella Chicca, ad emettere la misura cautelare prevista dalla nuova legge sul femminicidio. Il provvedimento è stato notificato all’uomo qualche giorno fa: divieto assoluto di avvicinarsi alla donna ovunque ella sia. Se succederà, verrà arrestato.