AGGIORNAMENTO – All'origine di questa storia di ricatti, un debito che il pizzaiolo aveva nei confronti della fidanzata del milanese. Una storia di debiti sfuggita di mano, con il creditore in questione che inizia a rivendicare i suoi soldi ispirandosi ai metodi tipicamente mafiosi. Minacce, promesse di vendetta, intimidazioni: quella che insomma potrebbe sembrare una vera e propria storia di malavita organizzata. Ma così non è. Vittima delle vessazioni un ristoratore della città che, secondo una prima ricostruzione, avrebbe dovuto del denaro ad una sua ex dipendente.
La donna, 40 anni circa, ha così incaricato il fidanzato, milanese di 23, di esercitare pressione sul pizzaiolo con l’obiettivo di riavere i propri soldi. Ma al 23enne la vicenda sfugge di mano: al debito cominciano ad essere applicati interessi che fanno salire la somma pattuita fino ai 50mila euro, minacce, visite notturne al ristorante della vittima, addirittura l’automobile del pizzaiolo data alle fiamme: quest'ultimo fatto risale alla notte del 17 settembre, la vettura era parcheggiata in via Appiani.
“Io appartengo alla malavita organizzata” diceva il persecutore al ristoratore. Ma non era vero: i carabinieri dopo complesse indagini supportate anche dalla collaborazione della vittima delle vessazioni hanno scoperto che la mafia non c’entra nulla e hanno arrestato il 23enne che dovrà rispondere di tentata estorsione e incendio doloso.
Un inferno fatto di minacce, telefonate, raid notturni e addirittura l'incendio dell'auto. Quest'ultimo episodio, il più eclatante, accadeva lo scorso 17 settembre e oggi i carabinieri di Piacenza danno notizia di aver arrestato un 23enne di origini meridionali ma residente a Milano con l'accusa di incendio doloso a scopo di estorsione.
Un arresto eseguito dai militari dell'Arma in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuseppe Bersani su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Ornella Chicca che ha coordinato le indagini dei carabinieri dell'aliquota operativa di Piacenza. Indagini scattate dopo la denuncia di un imprenditore, titolare di una nota e frequentatissima pizzeria di Piacenza.
Il ristoratore a quanto pare era stato preso di mira da qualche tempo e nei pressi del suo locale si erano verificati episodi strani: una notte erano state viste uscire due persone dalle pertinenze del ristorante e non si esclude che potesse essere il tentativo di fare danni allo stesso locale. Il tutto unito a contatti e telefonate di carattere minatorio, in uno "stile" decisamente inquietante e non proprio tipico di questa parte d'Italia.
I dettagli dell'operazione verranno illustrati in una conferenza stampa che si terrà in mattinata al Comando provinciale dei carabinieri.