La richiesta d’incontro urgente sul tema "bullismo e atti vandalici sui bus Seta, sicurezza per gli operatori di esercizio e per i passeggeri" da parte del sindacato Faisa Cisal dopo l'ennesimo furto con scasso alle emettitrici dei biglietti presso il deposito bus Seta di via Arda.
"Dopo innumerevoli sollecitazioni sindacali, l’ultima delle quali in data 13.04.13, nulla è stato fatto per contrastare i gruppi di teppisti (in prevalenza minorenni ed extracomunitari) che prevalentemente a bordo dei bus extraurbani e corse scolastiche, ad orari precisi ed identificati, minacciano quotidianamente gli autisti, gli altri ragazzi e i passeggeri, oltre a danneggiare e deturpare sedili e interni dei bus.
Dopo le percosse subite da un autista a primavera, l’ultimo grave episodio si è verificato venerdì scorso ad un autista in servizio extraurbano che ha ricevuto minacce ed insulti da un branco selvaggio.
Inoltre, in concomitanza della manifestazione degli studenti di venerdì 4 ottobre, che vorrebbero ripetere il prossimo 11 ottobre, oltre agli insulti agli incolpevoli dipendenti in servizio, alcuni bus e un’ autovettura aziendale Seta, sono stati bersaglio di oggetti contundenti.
Chiediamo conseguentemente un urgente incontro e l’intervento della Prefettura attraverso gli Organi investigativi e le Forze dell’Ordine, per un coordinamento con la società Seta, al fine d’identificare e perseguire i delinquenti che ormai quotidianamente mettono a repentaglio la sicurezza degli operatori di esercizio e di tutti i passeggeri trasportati, oltre al danno dei mezzi pubblici.
Inoltre il quarto furto con scasso in pochi mesi delle emettitrici sui bus parcheggiati presso il deposito Seta di via Arda con danni per migliaia di euro, richiede l’adozione d’interventi preventivi e non più rinviabili da parte dell’azienda (ad es. disporre di svuotare alla sera tutte le emettitrici lasciandole vuote e aperte), ma anche la disponibilità delle Forze dell’Ordine per un presidio di vigilanza esterno al deposito".
P/Le OO.SS. Provinciali dei Trasporti di Piacenza, Fabrizio Badagnani