Rapina in panetteria, tunisino condannato a 3 anni. Lui nega: “Non ero io”

Tre anni di reclusione per rapina aggravata. Si è concluso così il processo con rito abbreviato a carico di un tunisino di 36 anni accusato di essere l'autore del colpo consumato lo scorso 31 gennaio in una panetteria di piazzale Veleia. Un colpo maldestro durante il quale il bandito aveva perso il caricatore della pistola usata per minacciare la titolare. La quale, tra l'altro, aveva avuto il coraggio di reagire ingaggiando una colluttazione e strappando un lembo del giubbotto che indossava il rapinatore: particolare, quest'ultimo, che ha contribuito a incastrarlo.

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Arrestato i primi di febbraio a Codogno dai carabinieri, è poi stato riconosciuto dalla titolare ed è in carcere da allora. Assistito dall'avvocato difensore Wally Salvagnini è stato accompagnato in tribunale di fronte al giudice Gianandrea Bussi il quale, accogliendo la richiesta del pm Michela Versini, lo ha condannato a tre anni. 

Lo straniero tuttavia continua a proclamarsi innocente e il suo legale ha già annunciato ricorso in appello.