Ha fatto molto discutere l’opinione pubblica l’aumento dell’Iva dal 21 al 22 per cento attuato dal Governo, ed è apparso molto forte anche il malcontento trai consumatori piacentini, intervistati da Radio Sound. I cittadini si sono dimostrati alquanto pessimisti, soprattutto per quanto riguarda il futuro e l’effetto che questo aumento potrebbe avere a lungo termine. “Immediatamente non si percepirà, ma a fine anno vedremo sicuramente le differenze sui budget familiari”. La decisione del Governo si tradurrà infatti in circa ulteriori 250 euro annui che ogni famiglia dovrà versare nelle tasse dello Stato.
L’impressione è che le scelte del Governo ricadano sempre sui cittadini e mai sui politici, i cui diritti e agevolazioni sono intoccabili. “Questa decisione è impopolare: i politici pensano ai loro privilegi e basta. Invece di aumentare l’Iva, si sarebbe potuto diminuire il loro stipendio”, ha infatti dichiarato una madre di famiglia piacentina.
Il rischio è però che questo rincaro sia assolutamente inutile. Le famiglie, infatti, già gravate dal peso della crisi e delle numerose tasse, diminuiranno i consumi, che sono già ridotti al minimo. “L’aumento dell’Iva è sostanzialmente inutile. Le famiglie infatti risparmieranno i soldi spesi per l’Iva, circa 250 euro annui, e quindi l’introito dello Stato sarà lo stesso”, ha fatto notare un cittadino intervistato. "Appare quindi insensato e assolutamente impopolare che il Governo cerchi di porre rimedio alla crisi solo aumentando le tasse e non evitando, invece, inutili sprechi di denaro pubblico, soprattutto nella politica e nell’amministrazione".
"E’ necessario allora un piano di riduzione delle spese", ha confermato un consumatore ai microfoni di Radio Sound: “Per evitare l’aumento dell’Iva bisogna eliminare gli sprechi e attuare un programma a medio termine in cui si possa fare una pianificazione seria di riduzione dei costi”.