“Curata va bene, ma premiata no! E’ davvero troppo”. E’ l’indignazione composta, non urlata di Rosa Lombardi con le figlie Chiara, Elena e Veronica di fronte alla sentenza con la quale il giudice per l’udienza preliminare Gianandrea Bussi ha accolto le richieste del pm Ornella Chicca basate sulla perizia psichiatrica dello specialista Filippo Lombardi: M. M. assolta per «difetto di imputabilità» perché incapace di intendere e di volete quando il 24 luglio 2012 ha ammazzato con 175 coltellate l’amica del cuore Annalisa Lombardi nella casa di villeggiautra di quest’ultima a Ferriere, in alta Valnure.
Imputata non imputabile, dunque. E quindi da curare e non condannare. Curare perché sempre lo stesso psichiatria la ritiene pericolosa socialmente e quindi verrà rinchiusa nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, per dieci anni salvo poi valutare di nuovo le sue condizioni.
«Ne farà cinque se va bene – sbotta la mamma della vittima, milanese come la sua assassina, ma da sempre ferrieresi nel periodo estivo – dopodiché uscirà e sarà come se non fosse successo niente, come se la mia Annalisa non fosse mai stata ammazzata. E’ una sentenza ingiusta: vengono tutelati maggiormente i colpevoli rispetto alle vittime».
Rabbia e sconforto comprensibili, secondo il pm, ma non c’era altra strada a fronte di una perizia psichiatrica che parla chiarissimo e decreta la malattia mentale dell’imputata, la quale peraltro era stata ricoverata giusto un mese prima del delitto sempre per problemi psicologici.
“Noi questa perizia la contestiamo – afferma tuttavia l’avvocato Stefano Piva che si è costituito parte civile in rappresentanza dei familiari di Annalisa – L’abbiamo contestata nelle nostre richieste affermando la capacità di intendere e di volete dell’imputata e chiedendo la sua condanna per omicidio volontario, oltre naturalmente al risarcimento del danno”.
Richiesta che però non è stata accolta. Ora tecnicamente, dopo i novanta giorni per le motivazioni della sentenza, sarà possibile opporti e ricorrere in appello ma l’avvocato Piva, che assisteva i famigliari insieme a Simone Mazza, ha escluso questa possibilità.
AGGIORNAMENTO ORE 11 – Poco fa la sentenza del processo sull’omicidio di Ferriere. Il giudice Gianandrea Bussi ha assolto M. M.. L’assoluzione è stata chiesta dal pm Ornella Chicca per non imputabilità della giovane. Confermati anche i 10 anni di ospedale psichiatrico giudiziario per M. M. richiesti dal pm.
ORE 10 – Assoluzione per non imputabilità e dieci anni di ospedale psichiatrico giudiziario. Le diagnosi dei periti parlano di incapacità di intendere e di volere, pericolostà sociale ma comunque capacità di stare in giudizio: non si rende conto delle sue condizioni. È la richiesta del pm Ornella Chicca per M. M., la 30enne milanese che il 24 luglio 2012 aveva ucciso Annalisa Lombardi, la sua amica del cuore anche lei milanese. Un omicidio agghiacciante consumato con 175 coltellate infette all’interno della casa di villeggiatura della vittima in via Lungonure a Ferriere. Richiesta avanzata questa mattina in tribunale nel corso del processo con rito abbreviato di fronte al giudice Gianandrea Bussi. La decisione dovrebbe arrivare in mattinata.