«Le indagini hanno attestato l’estraneità dell’avvocato Francesco Tumminello ai fatti che riguardano gli amministratori di Safwood».
Si è chiusa con l’archiviazione, dunque, la vicenda che nel 2011 aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati per concorso esterno in bancarotta fraudolenta il noto tributarista piacentino F.T. nel contesto della maxi-indagine della Guardia di finanza culminata con una decina di arresti tra i vertici della Safwood, grande azienda piacentina con sedi anche all’estero specializzata nella lavorazione e commercializzazione del legno e oggi fallita.
Inchiesta per un dissesto finanziario da decine di milioni di euro per il quale il procedimento, coordinato dal pm piacentino Antonio Colonna, è tuttora in corso. Ed è stato lo stesso Colonna a chiedere e ottenere dal gip Giuseppe Bersani che venisse stralciata e quindi archiviata la posizione dell’avvocato T, legale di V.G., ex amministratrice Safwood. L’accusa a suo carico riguardava la presunta presenza nel garage del suo ufficio di Piacenza di beni di valore di proprietà dell’azienda in fallimento, tra quadri, tavoli antichi e quant’altro. Beni che tuttavia non erano nel garage dell’avvocato T..
«La procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione della mia posizione per l’insussistenza dell’elemento oggettivo e soggettivo dell’accusa – ci tiene a precisare oggi il legale – Nel senso che nel garage del mio studio non c’erano beni di proprietà della Safwood ma solo alcuni oggetti senza valore (sedie, attaccapanni, foto di famiglia, depliant e quattro copie amatoriali di quadri senza alcun valore economico) di proprietà di V.G. (ex amministratrice dell’azienda, ndr)».
E ancora: «Prendo atto del fatto che il Tribunale ha accolto la richiesta di archiviazione riconoscendo in via definitiva la mia totale estraneità ai fatti.
E conclude: «L’esito di tale vicenda conferma e rinnova la mia fiducia nella giustizia e nelle persone che la amministrano. Auspico ora che si possa fare la dovuta chiarezza sui motivi che hanno dato origine alla vicenda che mio malgrado mi ha interessato».