Beatrice Francesconi è una delle giovani promesse della Bakery Volley Piacenza. La schiacciatrice, eletta miglior giocatrice al Torneo di Carcare, confida le sue sensazioni sulla prima uscita stagionale e non nasconde la sua soddisfazione per il rapporto di stima che si sta creando con le varie componenti del gruppo e della società.
La speranza della biancorossa è quella di migliorare e migliorarsi ancora, sfruttando al meglio gli insegnamenti del tecnico e delle campionesse Nicolini e Secolo.
Chi è Beatrice Francesconi? Descriviti con un aggettivo.
Sono una ragazza solare e positiva, ma combattiva in campo: non mollo mai, anche quando la squadra sta perdendo io mi impegno al 100%. Lotto su ogni pallone perché per me i set finiscono solo con l'ultimo punto.
Al Torneo Internazionale sei stata eletta miglior giocatrice della competizione. Che sensazioni hai avuto? Com’ è stato l'impatto con la nuova stagione?
Ad essere sincera non mi aspettavo di ricevere questo premio: durante tutto il torneo di Carcare, in particolare l'ultimo giorno, abbiamo giocato tutte molto bene. Sono molto felice, perché è sempre una soddisfazione avere un riconoscimento del genere anche se è molto facile giocare con la squadra di quest'anno: è una formazione che ha potenzialità altissime. Avere al fianco giocatrici come Secolo e Nicolini significa avere oltre all'allenatore, dei punti di riferimento, che possono aiutarmi in qualsiasi situazione, supportandomi anche nei dettagli e nelle piccole cose. Penso che il premio che ho ricevuto sia in parte merito loro.
Abbiamo iniziato la stagione nel modo migliore possibile, con una vittoria in un test importante in vista della Coppa Italia di mercoledì prossimo. Un bel risultato anche per il morale.
Un test importante che vi ha costretto ad un turnover intenso. Cosa ti è piaciuto di questa Bakery?
Mi è piaciuto molto il nostro atteggiamento grintoso in campo: tutte quante abbiamo giocato per vincere, nonostante fosse un torneo di preparazione e non avessimo gli stimoli e la pressione di una gara ufficiale. Io mi sono divertita tantissimo. Anche fuori dal campo abbiamo creato un gruppo affiatato. Era la prima volta che passavamo 3 giorni tutte assieme e devo dire che sono molto soddisfatta.
Avere un dirigente come Paola Croce garantisce la giusta tranquillità alla squadra, che non si sente mai abbandonata a sé stessa, ma sente la vicinanza della società. Forse è stato proprio questo clima positivo a permetterci di vincere il torneo.
Che emozioni provi ad allenarti ogni giorno con le due scudettate Secolo e Nicolini? Che tipo di rapporto si è istaurato fra voi?
Si è istaurato un bellissimo rapporto. Sono ragazze molto umili e disposte ad aiutare le compagne. Ovviamente, giocando in banda, cerco di carpire soprattutto i segreti di Manuela Secolo. Giocare con due campionesse della loro esperienza, allenarsi con loro quotidianamente, è una vera fortuna, un'opportunità ed un privilegio che poche giocatrici di B1 possono vantarsi di avere: è un'occasione per migliorare tanto, non dobbiamo sprecarla.
In settimana avete altre due amichevoli con Lodi ed Israele, due test importanti. Cosa ti aspetti?
Mi aspetto un altro passo avanti rispetto a quello che si è visto a Carcare, perché ci sono ancora grandi margini di miglioramento. Già al Torneo Internazionale abbiamo avuto un'escalation di prestazioni notevole: siamo partite con un amalgama non perfetto per arrivare ad una finale dove, secondo me, abbiamo espresso una buona pallavolo. Vogliamo migliorare ancora, oliando ulteriormente tutti i meccanismi di gioco, per arrivare alla gara di Coppa di mercoledì prossimo ancora più pronte: è la prima gara ufficiale ed avrà il suo peso anche a livello emotivo, per questo è fondamentale fare bene.
Da ragazzina a quale pallavolista ti ispiravi?
Ad essere sincera guardavo poco la pallavolo femminile da piccola, anche se mi è rimasta impressa la mitica schiacciatrice della Foppapedretti Keba Phipps, ma seguivo molto di più il volley maschile.