Referendum per la giustizia, in campo anche gli avvocati civilisti

AGGIORNAMENTO 14/9 Anche gli avvocati della Camera civile di Piacenza si uniscono ai colleghi del penale a sostenere le ragioni del referendum sulla giustizia. Lo spiegano in una nota dirmata dal loro presidente, l'avvocato Claudio Tagliaferri. "La Camera Civile degli Avvocati di Piacenza, associazione di avvocati piacentini che svolgono la loro attività nel settore civile, comunica che, in virtù di quanto deliberato in data odierna dall’Unione Nazionale delle Camere Civili, sosterrà i referendum sulla giustizia.

Radio Sound

Pertanto, nella mattina di lunedì 16 settembre, dalle ore 9 alle 12, appoggerà l’iniziativa della  Camera Penale di Piacenza volta a raccogliere, presso il cortile del Tribunale di Piacenza, le firme sui referendum stessi. La decisione della Camera Civile prescinde da qualsivoglia connotazione di ordine partitico, né, tanto meno, è prestata a interessi di esponenti politici o della stessa Avvocatura. La Camera Civile è ben consapevole che problemi complessi quali sono quelli sulla giustizia andrebbero affrontati in sede legislativa; tuttavia, atteso il lungo silenzio parlamentare, ritiene che l’unica arma oggi rimasta sia quella referendaria, che può spingere il legislatore a intervenire".

————————————————————————

“Sul tema della giustizia in Italia e sulla esigenza di una riforma reale continua a regnare un silenzio assordante”. Dal 16 al 20 settembre, come in tutti Italia, anche a Piacenza gli avvocati penalisti saranno in sciopero. Le ragioni dell’astensione sono state spiegate questa mattina in Tribunale dall’avvocato Andrea Perini, presidente della Camera penale, e da alcuni colleghi come Marco Guidotti, Massimo Brigati, Emilio Dadomo, Del Forno e Cervini. I legali hanno voluto precisare che “non si tratta di uno sciopero a favore di qualche schieramento politico o di qualche esponente, nel caso specifico Silvio Berlusconi – ha detto Perini – E nemmeno si tratta di una manifestazione indetta a favore dell’avvocatura. E’ un’iniziativa promossa solo per tutelare gli interessi dei cittadini perché si prenda coscienza del silenzio che regna sulle esigenze della giustizia in Italia”. Per questo Perini e alcuni colleghi il 16 mattina, primo giorno di sciopero, saranno in Tribunale per raccogliere le firme per il referendum sulla giustizia e per spiegare ai cittadini che cosa si chiede e le ragioni dell’astensione. “Troppo spesso si dimenticano le sofferenze che si consumano in queste aule. La giustizia è un tema fondamentale come la salute. I diritti devono essere tutelati”. Nel caso specifico le sofferenze riguardano la custodia cautelare in carcere per i presunti innocenti, il meccanismo delle pene, la separazione delle carriere, i magistrati fuori ruolo, la possibilità per il cittadino di avere il giusto risarcimento per i danni loro arrecati dagli errori della giustizia.