“Inquinamento, riscaldamenti centralizzati dannosi. Meglio quelli autonomi”

La Confedilizia di Piacenza – esaminato il Documento preliminare del Piano Regionale integrato per la qualità dell'aria di cui al D.Lgs.n. 155/2010 – si dichiara d'accordo con tutte le misure che attengono al contenimento del consumo del suolo (contenimento che va anzitutto stimolato dalla Regione, che deve in ogni occasione far sì che i Comuni applichino oneri urbanistici minori per le ristrutturazioni, specie dei centri storici, rispetto a quelli per le nuove costruzioni). L'Associazione osserva poi – chiedendone la correzione – che nel documento viene più e più volte usata impropriamente la terminologia di “canali di bonifica” per fare riferimento a “canali irrigui”, molti dei quali costituiti da condominii privati. Proprio per questo si auspica che per ogni opera ambientale e di assestamento idrogeologico la Regione faccia capo – anziché come ha fatto finora – ai Comuni e non ai Consorzi di bonifica, che costituiscono

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uno strumento di esclusivo aggravamento delle spese oltre che di non previsto (e quindi surrettizio) allargamento dei compiti demandati ai predetti enti dal R.D. 215/1933.

In particolare, proprio anche in questa ottica di riduzione della spesa pubblica e di razionalizzazione dei molteplici enti esistenti, si auspica che la Regione corrisponda ai Comuni (e non ai Consorzi) i fondi di risanamento idraulico. Nella stessa ottica la Regione dovrebbe altresì svolgere un'opera di sensibilizzazione del Parlamento e del Governo perché il tributo ambientale venga attribuito ai Comuni, essendo oltretutto una addizionale della tassa/tariffa rifiuti.

“Ugualmente appare opportuno insistere presso l'Autorità di Governo nazionale perché – ai fini del contenimento dell'inquinamento – venga potenziato il trasporto, soprattutto merci, per ferrovia e vengano altresì mantenuti e potenziati i sistemi fiscali agevolativi per le ristrutturazioni nonché per il risparmio energetico. Punto centrale del problema inquinamento è comunque quello del riscaldamento. È ormai assodato che nei più grossi insediamenti costruttivi urbani (condominii, ecc..) il riscaldamento centrale costituisce – oltre che una ormai non più accettabile fonte di maggiori spese – la maggior fonte di inquinamento atmosferico, rimanendo tali riscaldamenti accesi in tutta la loro potenzialità per tutto il periodo di accensione ammesso, anche quando gli utenti non se ne giovano. Risparmio si ha solo favorendo (anche con incentivazioni fiscali) la trasformazione degli impianti centrali in impianti individuali ed in questo senso vanno infatti la normativa nazionale in materia e la stessa riforma del condominio. Non si comprende quindi quale sia la ragione sottostante all'orientamento in favore dei riscaldamenti centralizzati che la Regione Emilia-Romagna continua a mantenere anche in sede legislativa e – se ben comprendiamo – anche nel documento in oggetto (tavola 9.3.4, riquadro “Riqualificazione di impianti termici” lettera b). Si auspica quindi che, sia nel documento in esame che nella legislazione generale, la Regione si orienti in senso favorevole alla ristrutturazione degli impianti centralizzati e alla loro riconversione in impianti individuali (meno costosi per gli utenti e – nel complesso – meno inquinanti)”.