Crisi idrica, Consiglio spaccato. Ok a realizzare invasi naturali in Valnure

Aveva auspicato una “posizione il più possibile unitaria”, il presidente della Provincia Massimo Trespidi, sulla questione crisi idrica all’esame del consiglio provinciale. A un certo punto il centrosinistra ha provato anche a mediare, stilando in corso di seduta un ordine del giorno univoco che spingesse Piacenza ad assurgere a un ruolo più decisivo nella partita idrica. Ed invece niente accordo. Nonostante tutte le forze politiche abbiano concordato sul fatto che il nostro territorio abbia tanta sete e che in futuro serva più acqua – in Valtrebbia in primis, ma anche nelle altre vallate – alla prova del voto hanno prevalso gli steccati politici e le questioni, per così dire, accessorie.

Radio Sound

Le mozioni e ordini del giorno – presentati quasi in fotocopia dalla Lega Nord, da Fratelli d’Italia e da Antonino Coppolino (Pdl) con l’obiettivo di rivedere la convenzione sul rilascio dell’acqua dalla diga del Brugneto che “penalizza Piacenza” e con essa la Regione che l’ha sottoscritta – non sono state ritirate, come chiedeva la minoranza. Sono state approvate, ma senza i voti del centrosinistra (solo l’Idv ha votato a favore) che ha abbandonato l’aula in polemica. Il capogruppo del Pd Marco Bergonzi ha parlato di “fiera di mozioni e ordini del giorno che è una presa in giro per i piacentini”. Questo perché un anno fa una mozione di marca Pd “spingeva con maggior completezza per gli stessi obiettivi” ha aggiunto Bergonzi accusando la maggioranza di voler solo “visibilità”.

Questioni di visibilità a parte, è parsa chiara l’intenzione del centrodestra di bastonare la Regione e l’ex assessore provinciale all’Ambiente Sabrina Freda, rei di “non aver coinvolto Piacenza nelle scelte sulle politiche idriche e sulla convenzione del Brugneto”. “Piacenza deve tornare a un ruolo di regìa” ha detto il leghista Giampaolo Maloberti. Le “questioni di lesa maestà dovrebbero essere messe da parte” ha suggerito invano Paolo Sckokai (Pd).

 “Questo accordo volontario sperimentale è un punto di partenza che comunque ci ha dato il 60% in più d’acqua rispetto al passato – ha aggiunto nel dibattito Bergonzi sbandierando l’ordine del giorno votato l’11 aprile del 2012 – Voi volete solo una vetrina politica e vi volete fermare a un rilascio della diga fino a 1,5 milioni in più. E’ vero che il nostro territorio ha bisogno di più acqua, ma i nostri obiettivi vanno molto al di là: bisognava condividere un documento unitario”.

“La Regione Emilia Romagna è stata scorretta, l’accordo non è stato né partecipato né condiviso. Il nostro è un punto di partenza migliore di quello della Regione” gli ha risposto Filippo Bertolini (FdI). Ha rincarato la dose Trespidi: “La Provincia di Piacenza è stata esclusa dalla cabina di regìa. La Regione ha voluto fare da sé. Piacenza ha trovato di fronte a sé il muro eretto dall’assessore Sabrina Freda” ha aggiunto chiamando in ballo Iren “che non può starsene fuori dalla partita”. Da un’altra ottica l’analisi di Luigi Gazzola (Idv): “Ho l’impressione che tutto il mondo degli agricoltori non sappia cosa farsene di queste mozioni e ordini de giorno, ma se servono a smuovere qualcosa li voto. Gli interessi coinvolti sono tanti: quelli degli operatori dell’agricoltura, ma anche del turismo, della pesca. Il problema dell’emergenza idrica riguarda anche il Nure, la Valtidone e la Valdarda”. Gazzola ha però difeso l’assessore Freda accusando invece il presidente della Regione Vasco Errani che avrebbe “frenato l’azione dell’assessore per ragioni politiche e non personali”. E così il giudizio sull’operato della Regione ha impedito un voto unitario.

 

Il Consiglio provinciale ha poi dato il via libera a un ordine del giorno del leghista Giampaolo Maloberti per la realizzazione di alcuni invasi naturali di piccole e medie dimensioni (500-800mila metri cubi per arrivare a una capacità di 7/8 milioni di metri cubi) in Valnure che consentano di fronteggiare l'emergenza idrica. Il documento è stato votato a maggioranza dal centrodestra. L'Idv non ha partecipato al voto (ma ha presentato due emendamenti legati al fabbisogno e alla portata d'acqua e sulla necessità che il Nure venga inserito nella cabina di regìa). Era fuori dall'aula il centrosinistra. "Parliamo di invasi naturali di piccole e medie dimensioni che non abbiano impatto sull'ambiente" ha voluto specificare Maloberti per scongiurare le probabili invettive ambientaliste. 

 

COMUNICAZIONI

Giuseppe Brusamonti (Pd): “Ospedale di Fiorenzuola, la Provincia ha giocato un ruolo fondamentale a fare da contraltare a un progetto che all’inizio sembrava scontato negli esiti. Un supplemento d’indagine necessario. E’ il momento di fare una riflessione franca su quello che deve essere il ruolo della sanità a Piacenza. Il dibattito e la soluzione legati al futuro dell’ospedale di Piacenza dovrebbero andare di pari passo a un ragionamento su cosa inserire nella struttura. Il presidente si attivi nella Conferenza sociosanitaria”.

 

Ricordando la prolungata assenza del collega Speroni, Pier Luigi Caminati (Pd) ha ricordato la promessa, non ancora mantenuta, fatta dal presidente Trespidi – “metterò i soldi risparmiati per il referendum sulla Lombardia nel Fondo anticrisi”. “E’ ora che si affronti la questione”. In caso contrario tutta la minoranza diserterà le sedute a partire dal 30 settembre. Ha risposto l’assessore Andrea Paparo con un filo di ironia: “Fino a quando questa Provincia non riuscirà a sconfiggere la peggior recessione della storia di questo Paese, credo che allora non avremo il piacere di rivedere in questa aula il consigliere Speroni ancora per un bel po’ di tempo”. Il presidente Trespidi ha precisato: “Quando si sbloccherà il Patto di Stabilità, che ora ci penalizza, utilizzeremo l’avanzo di bilancio di 7 milioni anche per le questioni del lavoro”.

 

Luigi Gazzola (Idv): “Il gioco d’azzardo rappresenta la terza impresa del paese. Purtroppo le istituzioni hanno le armi spuntate. Abbiamo così avviato una raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare (si necessitano 50mila firme)”.

 

Thomas Pagani (Lega Nord) ha criticato la Fondazione: “In Comune il presidente Francesco Scaravaggi ha detto di voler puntare sul sociale, però aveva risposto picche al sostegno, richiesto dalla Provincia, sugli abbonamenti Seta riservati agli studenti. A Scaravaggi suggerirei di parlare meno e fare di più i fatti”.

 

Marco Bergonzi (Pd): “Sull’appello dei vigili del fuoco finalizzato alla richiesta d’aiuto per l’operazione di trasloco nella nuova caserma sulla strada Valnure, la Provincia deve fare la propria parte. Credo comunque che nei prossimi giorni cooperative e volontari si diranno disponibili ad intervenire”.

 

Bruno Ferrari (misto) ha espresso la sua solidarietà all’assessore Sabrina Freda, da qualche giorno revocata da assessore dal presidente della Regione Vasco Errani, “persona che non cedeva ai ricatti”.

 

Infine ha preso la parola il presidente Massimo Trespidi il quale ha sottolineato “l’onestà intellettuale” del consigliere Brusamonti il quale nel suo intervento ha riconosciuto il ruolo esercitato dalla Provincia sull’ospedale di Fiorenzuola. “Da Fiorenzuola non si muove nulla fino a quando la conferenza sociosanitaria non capirà l’esito dei nuovi carotaggi. Prima di tutto vogliamo garanzie per i lavoratori dell’ospedale e per i pazienti. I buoni risultati li abbiamo ottenuti anche perché abbiamo avuto un fronte dei sindaci compatti”.

 

“Ludopatia, a settembre costituiremo un organismo che collega tutte le associazioni che stanno combattendo questa piaga.

Ai magistrati Emilio Alessandrini, Guido Galli e Rosario Angelo Livattino, tutte vittime di mafia e criminalità, saranno intitolate tre aule del Tribunale di Piacenza che verranno individuate la prossima settimana a seguito di sopralluogo tra Trespidi e il presidente del Tribunale Italo Ghitti.

Sul trasloco della caserma dei vigili del fuoco la Provincia non ha alcuna competenza, “ma cercheremo di capire che tipo di supporto potremo dare. Ricordo però che il ministro degli Interni è moroso nei nostri confronti per un certo numero di affitti di varie caserme”.