Viene punto da un’ape e sapendo di essere allergico si precipita alla sede della Pubblica Assistenza. Ma è già troppo tardi. E' morto così Walter Bori, 63enne piacentino residente a Calendasco. L’uomo si trovava in località Malpaga di Calendasco per una cena tra amici quando improvvisamente l’ape lo ha punto. Erano le 21. In pochi minuti Bori ha inforcato il suo motorino e si è recato alla centrale della Pubblica poco distante dal ristorante. Appena sceso dal mezzo però si è accasciato a terra privo di sensi. Per lui non c’era più nulla da fare. Inutili i soccorsi prestati con tempismo dagli operatori sanitari. Immediatamente sono scattati gli accertamenti che hanno tuttavia rivelato come la puntura dell'ape probabilmente non c'entri niente: l'uomo soffriva di problemi cardiaci e sarebbe stato colto da un infarto fulminante.
Lunedì si celebreranno i funerali.
IL PARERE DELL'ESPERTO. Quello degli shock anafilattici in seguito alle punture di insetti (soprattutto api e calabroni) è comunque un problema serio e dunque da non sottovalutare. Abbiamo contattato l'esperto Mario Uccelli, allergologo piacentino, per sapere se esistono metodi per evitare che la situazione degeneri in tragedia.
“Nel momento in cui si viene punti una prima volta è importante controllare la pelle intorno alla ferita – spiega lo specialista nel caso l’arrossamento e il gonfiore dovessero estendersi ben oltre il punto preciso in cui è avvenuta la puntura è consigliabile recarsi dal medico e sottoporsi ad alcuni test in grado di rilevare un’effettiva allergia. L’allergia infatti è congenita ma nel caso dell’ape viene scatenata da una prima puntura, dal primo contatto con il veleno. Il problema però è che il veleno dell’ape agisce molto in fretta e se una persona sa di essere allergica e viene punta deve comunque intervenire nel più breve tempo possibile. In caso contrario la puntura può davvero essere letale”.