Non solo Jazz. Descrivere le meraviglie della Valtrebbia usando accordi e sonorità non è una sfida facile. Gianni Azzali e Erminio Cella, questa sfida, l’hanno raccolta e hanno messo in musica le immagini suggestive e affascinanti realizzate da Carlo Mazza in Physis, la natura della Valtrebbia. La quarta serata del Concorto Film Festival è stata all’insegna della musica. Come accaduto nella passata edizione, con La Corazzata Potemkin, il sodalizio tra Piacenza Jazz Fest e Concorto ha portato in scena uno spettacolo in cui immagini e suoni si sono mescolati per creare un dialogo tra due arti distinte, ma non così lontane. Un modo diverso per fare musica, ma anche un modo diverso per guardare un documentario. Una diversa visione che il pubblico ha salutato con un caloroso applauso.
Ospite d’onore della serata Elena Pedrazzoli. Membro della giuria di questa edizione, Elena è una delle anime di Peacock Film, agenzia svizzera con la quale produce o coproduce, oltre alle opere di giovani registi, il ciclo di Einspruch di Rolando Colla a cui quest’anno, il Concorto Film Festival, ha volto dedicare una retrospettiva.
«Sono film documentari realizzati tra il 1999 e il 2012 – ha raccontato la produttrice durante l’intervista a margine della serata – con cui Rolando mette in scena la parte più nascosta della Svizzera ben pensante».
Tratti da fatti di cronaca, Colla, accende i riflettori sull’universo dei rifugiati politici e su quello che accade quando la domanda di chi arriva in Svizzera in cerca di aiuto viene rifiutata. Un ritratto crudo e crudele di un’umanità disperata abbandonata al proprio destino che sceglie, in alcuni casi, la morte nell’indifferenza dei più. Un tema scottante che ricorda la situazione italiana. «La legge sul diritto d’asilo – ha ricordato Elena Pedrazzoli – è stata modificata varie volte in senso sempre più restrittivo e il dramma di queste persone resta nel silenzio».
Quattro i film in gara proiettati ieri sera. Dalla Spagna sono arrivati i corti Luminaris di Juan Pablo Zaramella e A Story for the Modlins realizzato da Sergio Oksman. Due film molto diversi. Il primo è un film di animazione realizzato con l’uso della pixillation. Un uomo comune, intrappolato in una vita monotona scandita dal lavoro, culla un sogno: cambiare l’ordine naturale delle cose e spiccare il volo verso una nuova dimensione. Ci riuscirà con l’inaspettato aiuto di una collega con cui scoccherà l’amore. Di tutt’altro tono il corto di Sergio Oksman. Protagonista del film è Elmer Modlin, attore sconosciuto che dopo aver inutilmente cercato di sfondare nel mondo del cinema si ritira in uno stato di esilio con la famiglia. Il film parte dalla partecipazione di Modlin a Rosemary’s Baby, in cui fa la comparsa, e si snoda nei meandri di una vita dedicata allo spettacolo, ma mai vissuta.
Nel suo L’amour bégue (Stammering Love), la regista svizzera Jan Czarlewski, fotografa le difficoltà di un ragazzo alle prese con la balbuzie. Il 23enne Tim è intelligente, piuttosto carino, ma non riesce a rapportarsi con l’altra metà della mela a causa della sua balbuzie. Cercherà di superare il problema per conquistare Victoria, una bella ragazza incontrata a boxe.
Ultimo film in gara l’italiano Cargo, di Carlo Sironi. Il regista romano, in questo suo secondo cortometraggio di finzione, porta in scena uno spaccato di vita di strada. Alina ha venticinque anni, viene dall’Ucraina e lavora come prostituta ai margini di Roma. Jani, il ragazzino che tutti i giorni la porta sulla strada se ne innamora e si convince che sia suo il figlio che lei porta in grembo. Questa certezza quasi illusoria lo spinge a cercare una via di fuga dalla gabbia che li circonda.
Come ogni sera il pubblico ha potuto esprimere le sue preferenze sui film in gara. Sabato, durante la serata finale, accanto all’assegnazione dell’Asino d’oro, verrà decretato il vincitore del premio del pubblico e della giuria Giovani.
Programma Concorto
GIOVEDI’ 29 AGOSTO – ORE 21
FOCUS SVEZIA / The Quiet One, Emelie Wallgren & Ina Holmqvist’s, Svezia, 29′
Alla periferia di Stoccolma esiste una scuola speciale dove bambini stranieri appena arrivati in Svezia imparano lo svedese prima di essere trasferiti alle scuole ordinarie. Maryam, sei anni, fuggita dall’Iran con la madre, è l’ultima arrivata. Non ha ancora imparato la lingua, né fatto nuove amicizie.
Tehuda (Resonance), Amir Michalovich, Israele, 5′
In casa, di notte, le voci risuonano, mentre un giovane non riesce ad addormentarsi.
C’est la vie, Simone Rovellini, Italia, 6′
E’ la vita, Henriette: cadere nei clichés, fuggire dalla routine.
OMAGGIO AL TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL / Al-Madina (The City), Gonzalo Ballester, Spagna, 14′
Ha viaggiato in un’altra terra, un altro mare, certo di trovare una città migliore, senza sapere che la sua città avrebbe viaggiato con lui. Nonostante fosse alla ricerca di qualcosa di diverso in questa nuova città, finisce col ritrovarsi in periferie identiche a quelle in cui è nato e cresciuto. La poesia di Constantin Cavafis “La città” accompagna il ritorno nel paese natale di un migrante marocchino che ha vissuto in Spagna dal 2001 al 2010.
Sìzigia, Luis Urbano, Portogallo, 18′
Mentre aspetta l’apertura della stagione balneare, un lavoratore zelante prepara la famosa piscina Tides, opera dell’architetto Alvaro Siza, per l’arrivo dei turisti.
Rosemary Jane, Carolina Petro, Regno Unito, 17′
Rosemary è una vedova di sessantacinque anni paralizzata dal dolore. Alla ricerca di un rimedio alla depressione e all’insonnia, si avventura in una casa popolare per comprare marijuana.
La nuit de l’ours (The night of the Bear), Samuel & Frédéric Guillaume, Svizzera, 22′
Gli animali parlano delle loro vite…
Bigshot, Maurice Huvelin, Francia, 5′
I cigni cantano prima di morire – Non sarebbe male se certe persone morissero prima di cantare (Samuel Taylor Coleridge)
IN CASO di maltempo le proiezioni si terranno presso il cinema Omi (Pontenure)