Gli ultimi dati sugli sfratti – che vedono un aumento del 60% dei provvedimenti esecutivi per “necessità del locatore” – dimostrano che l’aumento di tassazione sugli immobili ha creato una vera e propria “emergenza locatori”.
E’ quanto denuncia la Confedilizia, rilevando che il fenomeno che si sta verificando sempre di più a partire dall’inizio del 2012 è quello della dismissione dei contratti in essere da parte dei proprietari di immobili dati in affitto. Alla scomparsa dell’acquisto di immobili da affittare (i cui riflessi si sono visti nel crollo del numero di compravendite) e al mancato rinnovo dei contratti al termine del periodo concordato, si sta dunque aggiungendo il fenomeno della interruzione dei contratti di locazione in essere da parte dei proprietari che – pur di non continuare a pagare le imposte su un bene che non rende più – rientrano in possesso del proprio immobile anticipatamente per destinarlo alla vendita.
Le conseguenze di questa situazione sono devastanti. L’Ufficio Studi della Confedilizia, considerato che il Comune di Roma spende oltre ventunomila euro all’anno per ogni famiglia per la quale debba provvedere a trovare una sistemazione alloggiativa, calcola – sulla base dei provvedimenti di sfratto emessi e riguardanti tutta Italia – che l’esecuzione degli stessi porterebbe ad un aggravio per i Comuni di quasi un miliardo e mezzo di euro. Ancor più se da parte della proprietà edilizia si dovesse insistere (per mancanza di redditività della locazione) nelle richieste di esecuzione presentate in tutta Italia: in questo caso l’aggravio per i Comuni sarebbe addirittura di più di due miliardi e mezzo di euro.