Tornano a soffiare venti di polemiche sul progetto del parcheggio di piazza Cittadella. A rinfocolarle ancora alcune associazioni ambientaliste e Italia Nostra che lamentano che l'amministrazione comunale non ha dato risposta alle critiche ricevute.
"Gli Enti responsabili del progetto di parcheggio interrato in piazza Cittadella e dei relativi scavi e lavori (Comune di Piacenza, Soprintendenza Archeologica e Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio), non hanno dato finora alcuna risposta alle critiche e proposte formulate da numerosi cittadini e dall'Associazione Italia Nostra mediante lettere e articoli di stampa e nel corso di un'assemblea cittadina auto-organizzata nell'auditorium S.Ilario, con il supporto del Gruppo Consiliare 5 Stelle – si legge in una nota – Per ribadire la necessità di un pubblico dibattito sull'argomento, il 14 agosto scorso abbiamo indirizzato personalmente alle Autorità in capo a tali Enti la lettera qui allegata in copia, che Vi chiediamo di pubblicare con la massima evidenza possibile, nella speranza che ciò induca le Istituzioni a tenere conto delle legittime richieste di informazione e discussione dei cittadini su un tema di tale rilevanza".
ECCO DI SEGUITO IL TESTO DELLA LETTERA
Il progetto comunale di costruzione del parcheggio sotterraneo di Piazza Cittadella comporta la demolizione della Stazione delle autocorriere e il suo trasferimento in un sito da definire, nonché la riqualificazione, cioè una diversa sistemazione in superficie, della stessa Piazza Cittadella.Tali opere modificheranno in modo irreversibile l’assetto, le condizioni d’uso e le stratificazioni storiche di questo spazio urbano di primaria importanza urbanistica e storico-culturale della città di Piacenza. Inoltre le continue interruzioni a causa dei ritrovamenti archeologici stanno già ora dilatando i tempi previsti per la conclusione dei lavori preliminari, riguardanti la posa di una nuova fognatura. Iniziati da Iren nell’aprile scorso, dovevano concludersi il 6 agosto, secondo il calendario pubblicato sul sito del Comune, invece sono bloccati in via Berté, dove lo scavo lungo il fianco del mercato rionale è ancora aperto e sono visibili numerose strutture murarie antiche di laterizio. Le premesse fanno ritenere che i disagi per i residenti e per le attività economiche saranno destinati a protrarsi e ad aggravarsi nel tempo. L’ottenimento di un consenso vasto e informato, su temi di questa importanza, è un obbligo morale e istituzionale. Non può essere sostituito da un’autorizzazione di accesso agli atti o da semplici comunicazioni delle Amministrazioni ai cittadini né, tanto meno, si può presumere di aver acquisito l’assenso in virtù del silenzio della maggioranza della popolazione. Il diritto dei cittadini ad essere informati e a formulare osservazioni e proposte nella fase di ideazione dei progetti di riqualificazione urbana, allo scopo di contribuire alla formazione delle scelte, è, d’altronde, sancito in Emilia Romagna dalla legge regionale n. 3/2010 e non può essere svilito a formalità da espletare dopo che le decisioni sono state definitivamente prese e i lavori sono iniziati, né essere ridotto al solo aspetto dell’arredo urbano, come prevede il Comune di Piacenza. Nei mesi scorsi sono state rivolte, da numerosi piacentini e dall’Associazione Italia Nostra, osservazioni, richieste e proposte agli Enti presieduti dalle SS.LL., secondo le rispettive competenze. Finora non è pervenuta nessuna informazione o smentita riguardo a quanto contenuto nei documenti sopra accennati. Il festival del diritto che anche quest’anno si svolgerà a fine settembre nella nostra città, si porrà il problema di “ricucire la fiducia fra cittadini e Stato”. Il Comune di Piacenza non può ignorare le istanze di partecipazione dei piacentini e alimentare, così, la sfiducia della cittadinanza nelle istituzioni.
Per questi motivi chiediamo che
- il Comune, prima di procedere con i lavori in corso, organizzi al più presto, e con la partecipazione dei progettisti e delle competenti Soprintendenze, una o più assemblee cittadine, nel corso delle quali vengano illustrati in modo comprensibile, con dati e immagini, tutti gli aspetti del progetto (urbanistici, economici, architettonici, storici, archeologici, di qualità urbana e ambientale e di durata dei lavori);
- tutti questi temi siano dibattuti pubblicamente e che, sulla base degli approfondimenti, non siano escluse possibili modifiche anche sostanziali delle scelte fin qui operate.
Restiamo in fiduciosa attesa di un cortese sollecito riscontro.
Distinti saluti
Stefano Benedetti
Stefano Piazza
Anna Lalatta
Pietro Chiappelloni
Domenico Ferrari Cesena
Giuseppe Marchetti