Sesso e disabili, in Italia parlarne è tabù. Per farlo concretamente, o almeno cercare di iniziare, la scrittrice Barbara Garlaschelli (milanese ma che abita a Piacenza e con alle spalle “32 anni di onorato servizio in carriola”, come li ha definiti lei stessa) ha lanciato la proposta sulla sua pagina Facebook di discuterne in maniera scherzosa: “E' universalmente noto che i disabili non abbiano sesso né tantomeno lo pratichino. Ma, talvolta nasce il dubbio, la curiosità. Siamo davvero sicuri che non lo pratichino il sesso, sti disabili? In questa tersa giornata post-ferragostiana, inizierò una nuova serie di domande o brevi dialoghi (veri) tra me e talune persone (non tutte di sesso maschile, ché la curiosità è contagiosa)”.
Naturalmente lo praticano, “tanto e in grande serenità” ha sottolineato Barbara, che ha parlato del tema ai nostri microfoni: “E’ da quando ho avuto una lesione e sono finita sulla sedia a rotelle che ne sento parlare, poco e male. Ho deciso che uno dei modi per farlo è riderci sopra, ma cercando anche di formulare dei pensieri, far discutere e di raccontare delle esperienze”.
La prima domanda provocatoria, che la scrittrice si è sentita di riportare suFacebook – ma che ogni disabile si è sentito rivolgere forse ben più di una volta – è la seguente: “Ma tu, lì (ammiccante), senti?”. E la risposta di Barbara è stata altrettanto dissacrante: “Come se fossimo dei cellulari, ti sento forte e chiaro Roger! E’ anche positivo che ti facciano certe domande. Ce ne sono di morbose e di umane. Le risposte sono varie, bisogna anche vedere se c’è qualcosa da far sentire…A parte gli scherzi, è un tema importante e del quale si parla troppo poco e in maniera sbagliata”. E la rete non si è fatta pregare. A pochi minuti dalla pubblicazione dell'irriverente proposta, i commenti di amici e conoscenti sono già a decine.