Demolizione del quarto piano, realizzazione del nuovo pronto soccorso, creazione di un nuovo comparto operatorio e adeguamento sismico per due anni di lavori. E' emerso questo dalla riunione del comitato di distretto che si è tenuta nel pomeriggio di martedì a Fiorenzuola. Dopo le vibranti polemiche dei giorni scorsi il direttore generale dell'Ausl Andrea Bianchi era chiamato a illustrare il progetto di ristrutturazione dell'ospedale. Bianchi ha spiegato che sale operatorie e pronto soccorso verranno spostati nell’ospedale che si trova davanti alla struttura vecchia e che verranno ricostruiti al massimo in 13 mesi.
“Un progetto pensato per fasi, con l’obiettivo di minimizzare i disagi e ridurre i tempi” ha detto Bianchi, pur osteggiato dalla platea in numerose occasioni. A non convincere pubblico e sindaci è soprattutto la questione del trasferimento di alcuni servizi fondamentali, come pediatria e chirurgia, con il conseguente spostamento temporaneo di personale medico presso altre strutture. “Salvaguardare il capitale umano, assieme alle eccellenze dell’ospedale” questo è il primo dei punti su cui ha insistito il sindaco di Fiorenzuola Giovanni Compiani, accolto dagli applausi scroscianti della platea. Stando ai dati tecnici, i lavori verranno effettuati in quattro fasi e si partirà con la demolizione del quarto piano. Previsto il trasferimento del pronto soccorso e del comparto operatorio dal vecchio al nuovo padiglione già a partire dal primo anno successivo all'inizio dei lavori mentre i servizi di ortopedia, chirurgia generale, ginecologia, ostetricia e pediatria verranno temporaneamente trasferiti all'ospedale di Piacenza. "L'obiettivo di questo incontro – ha tuonato Fabio Callori, sindaco di Caorso era quello di scongiurare la chiusura dell'ospedale, ma mi pare che siamo ancora molto distanti da una soluzione soddisfacente. Occorre fare il possibile per non spostare nulla. Altrimenti, se si vogliono eliminare le eccellenze di questo ospedale, si sappia che a noi sindaci e ai cittadini non va bene". Piccata la replica di Bianchi che ha così concluso la relazione: "Dobbiamo partire dal presupposto che il problema della sicurezza esiste e va affrontato al più presto e che eliminare del tutto i disagi è impossibile. Prima partiamo con i lavori, meglio è". .
Atmosfera che resta tesa, dunque, in vista della prossima conferenza sociosanitaria che si terrà nei primi di settembre per affrontare di nuovo la questione. Lo stesso Bianchi ha dichiarato di aver ricevuto lettere minatorie.