“Non era più il mio ambiente, non mi sentivo più a mio agio”. Dopo 12 anni Paolo Maffi, prima team manager e poi general manager del Copra Elior, lascia la società del presidente Guido Molinaroli. Lo fa al termine di una stagione che, a giudicare dalle sue parole, non gli ha risparmiato anche qualche amarezza. Quell’amarezza che forse ha contribuito alla sua decisione di mollare.
Maffi, partiamo dalla decisione di lasciare il Copra Elior. Perché?
“Non era più l’ambiente di dodici anni che ho fatto io nel Copra. Negli anni e in qualsiasi ambiente lavorativo le cose cambiano. Cambiano i ruoli, gli atteggiamenti, le priorità, le persone. Questo non era più il mio ambiente e non mi sentivo più a mio agio”.
Prevale più l’amarezza o la sensazione fisiologica della mancanza di stimoli dopo tanti anni?
“Da una parte l’amarezza di non sentirmi più a casa mia e dall’altra anche l’aver perso un po’ di entusiasmo. Poi è difficile dire quale delle due ha condizionato l’altra”.
Resterà nella pallavolo?
“La pallavolo è la mia vita. Prima ho sempre fatto l’allenatore. Dissi che avrei fatto una pausa, poi la pausa è durata 12 anni. Tuttavia mi piacerebbe tornare a fare l’allenatore. La Federazione mi ha dato l’incarico di selezionatore provinciale. Potrebbe essere un nuovo inizio. Non ho alcuna intenzione di abbandonare la pallavolo”.
Dodici anni, tanti ricordi. A quale è più affezionato?
“Sono tantissimi i ricordi belli. E’ facile dire la vittoria dello scudetto, ma ci metto vicino anche la final fuor di Champions e anche la salvezza conquistata a Roma dopo un anno difficilissimo. I momenti belli sono stati i rapporti umani, le serate passate con Lorenzetti a parlare di pallavolo, di filosofia di vita”.
Ha citato Lorenzetti. Quale altre persone hanno lasciato il segno nella sua carriera al Copra?
“Angelo Lorenzetti, pur essendo quasi mio coetaneo, è stato quasi un padre. Poi Ljubo Travica, persona straordinaria, Pupo Dall’Olio e poi tanti giocatori. Cito Juao Paulo Bravo, ma ricordo tutti i giocatori, fin dall’anno della serie A2, quest’anno Corvetta. Non è giusto fare nomi, a parte qualche eccezioni, ho un ottimo ricordo di tutte le persone”.
Ora può parlare da osservatore. Che Copra Elior sarà quello dell’anno che sta per iniziare?
“Sulla carta è forse il Copra più forte della storia. Quest’anno si è ancora rinforzato. Poi il livello del campionato si sta abbassando. Direi che il lavoro sul mercato è stato eccezionale. Questa è una squadra che può arrivare in finale ovunque. Tuttavia bisogna dimostralo con i fatti”.