"Non c'è pericolo di crollo immediato, sicuramente c'è una situazione di allerta". È giorno dei periti alla Conferenza socio-sanitaria, affollatissima di sindaci, lavoratori Ausl e sindacati interessati alle sorti dell'acciaccato (per usare un eufemismo) ospedale di Fiorenzuola. Seduta caratterizzata anche dal durissimo round combattuto tra il presidente della Provincia Massimo Trespidi e l'Ausl. Va registrata infatti la ruvida frizione tra Trespidi, particolarmente accigliato e duro (bisticcio anche con il responsabile comunicazione dell'Ausl), e il direttore generale Andra Bianchi. "Fino a quando non ci sarà un progetto completo, da quell'ospedale non si muoverà uno spillo" ha tuonato il numero della Provincia, che non ha certo risparmiato accuse all'ente ospedaliero "sulle mancate e ritardate comunicazioni". Trespidi ha trovato anche le sponde del sindaco di Piacenza Paolo Dosi e di quello di Fiorenzuola Giovanni Compiani. "Bisogna trovare una soluzione, con tempi e costi certi, che consenta di ridurre al minimo gli spostamenti dei reparti".
PAROLA AI PERITI
Secondo l'ingegner Giacomo Mecatti della Toscana Securing, la società che ha eseguito la perizia e che ha rappresentato le criticità della struttura, l'ospedale presenta diverse criticità. Non si arriva alla conclusione esplicita che la struttura si debba demolire, ma alla previsione di una radicale ristrutturazione del piano sottotetto e di copertura. In questa ottica la parte dell'ospedale veramente ammalorata è quella del quarto piano.
TRESPIDI: LA CONFERENZA SOCIOSANITARIA NON E' UN PASSACARTE. FINO A QUANDO NON ARRIVERA' IL PROGETTO NON SI MUOVERA' NULLA
I timori centrali della Provincia e dell'indotto legato all'ospedale sono legati a un eventuale abbattimento della struttura di via Roma e al rischio di un conseguente stop ai lavori per i reparti, cosa che comporta disagi per pazienti e lavoratori. Trespidi ha spinto sull'acceleratore per scongiurare la demolizione e per indirizzare il dibattito sulla necessità di un intervento "chirurgico", più selettivo, che non comprometta del tutto la chiusura dei reparti e lo stop alle attività lavorative. "Se ci aveste detto le cose per tempo, forse avremmo capito tutti – ha detto Trespidi riscuotendo l'applauso dei presenti – Vorrei sapere chi si prende la responsabilità di dire che, in ragione di queste perizie, la palazzina va abbattuta e non si può intervenire chirurgicamente. Stamattina Bianchi ci ha detto che il comitato tecnico scientifico regionale avrebbe detto che bisogna abbatterlo". E ancora: "Siccome non c'è ancora la soluzione progettuale, perché fare il trasferimento dei servizi? Martedì si tiene il comitato di distretto dove verrà presentata la soluzione progettuale e poi si torna in conferenza socio-sanitaria". Non mettiamo in discussione le esigenze di sicurezza. Bisogna spostare il mimo indispensabile da lì".
LA REPLICA DI BIANCHI: NESSUNO HA MAI PARLATO DI ABBATTIMENTO
Secca la replica di Bianchi: "Primo. Nessuno ha mai parlato di abbattimento. Secondo. Non c'è stata perdita di tempo. Questa analisi che dice che la sopraelevazione non tiene e che la tenuta di quel cemento non è nella norma senza parlare dell'effetto dinamico. Il tempo trascorso tra aprile e luglio è stato passato per fare delle verifiche come previsto dalle normative regionali. Nessuno ha mai parlato di abbattimento totale. Si faranno interventi trovando soluzioni più idonee, ma mai nessuno ha parlato di abbattimento. Comunque sia, qualunque intervento si faccia è incompatibile con le attività lavorative". Tesi, quest'ultima, ribadita da Franco Camìa, direttore dipartimento tecnico Ausl.
COMPIANI: RIDURRE AL MINIMO I DISAGI
Il sindaco di Fiorenzuola Giovanni Compiani ha fatto presente la necessità, per evitare che tutta la vallata "prenda un duro colpo", di ridurre al minimo gli spostamenti e i disagi. "In qualsiasi caso fino a quando non sarà stata presa una soluzione condivisa, le bocce devono rimanere ferme".
Martedì dunque importante comitato di distretto, poi verrà convocata una nuova seduta della conferenza sociosanitaria.