Oggi si è segnata un’ importante frattura fra i vertici aziendali della Berni spa e i sindacati impegnati assieme da settimane, in un’ottica di politica concertativa, per cercare una soluzione alla crisi di liquidità che affligge l’azienda di Gragnanino da circa 3 mesi e che rischia di comprometterne il futuro. Con la mediazone dell’Unione industriale di Piacenza-in queste ultime settimane- si era alla ricerca di sostegno economico, magari anche grazie all’aiuto di qualche istituto di credito o all’ingresso di nuovi soci. Oggi c’è stato l’ennesimo incontro, ma evidentemente non ci sono stati passi in avanti ed è per questo che i sindacatii hanno cambiato strategia e hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione. Mettiamo un po’ d’ordine nella vicenda: si sono fatti i nomi di nuovi soci come la Copra e la Dac, ma non ci ad oggi né firme né accordi, forse solo qualche contatto. Inoltre solo da poche settimane i dipendenti sono tornati a vedere qualche traccia di stipendio, con una rateizzazione settimanale di circa 300 euro. Ci sono infatti 100 lavoratori arrabbiati e angosciati per il futuro dell’azienda che poi significa garantire il pane quotidiano a quasi 50 famiglie residenti nel piacentino.