AGGIORNAMENTO – È confermata per oggi, sabato, alle 13, la manifestazione di protesta per la chiusura ormai confermata da Ausl dell'ospedale di Fiorenzuola. Di fronte all'ingresso di via Roma una folta delegazione di amministratori della Valdarda assieme a tutti i cittadini che vorranno condividere la battaglia, si troverà per sensibilizzare la cittadinanza valdardese sulla chiusura della struttura calata dall'alto senza nessuna concertazione con le realtà locali, con la cittadinanza e con gli operatori sanitari.
"Quello che vogliamo -sottolinea Papamarenghi- è arrivare ad un confronto serio per valutare assieme il futuro dell'ospedale e, quindi, quello del nostro territorio. Non si tratta di mantenere strutture in deficit, come qualcuno vorrebbe contestare, solo per proteggere un "campanile", ma di ragionare per fare efficienza mantenendo e potenziando quelle esistenti, soprattutto quando sono state, come quella di Fiorenzuola, oggetto di recenti investimenti per diverse decine di milioni".
"I lavori di adeguamento, continua il Sindaco di Lugagnano, possono essere organizzati in modo tale da ridurre al minimo i disagi per gli utenti ed evitare che, bloccando completamente per tre anni la struttura, diventi impossibile riavviarla".
L'iniziativa, organizzata dal Popolo delle Libertà, Lega Nord e Fratelli d'Italia, non avrà né colori politici ne bandiere ma vuole proprio essere a sostegno di una partita fondamentale per la valle e per l'intero sistema sanitario locale.
Non saranno brevi i tempi di riapertura dell''ospedale di Fiorenzuola. Lo ha confermato il direttore dell'Asl di Piacenza, Andrea Bianchi. L'azienda sanitaria ha fatto verifiche di vulnerabilità sismica e, dopo averli effettuati – come prevede la normativa – si è constatato che alcune strutture necessitano di interventi. Il primo riguarda proprio Fiorenzuola, in particolare il corpo di fabbrica degli anni '50.
Saranno quindi necessari demolizione e rifacimento del quarto piano e del punto soccorso. Costo totale circa 12 milioni di euro (2 dallo stato e 10 dalla regione). I tempi previsti sono di circa 2 anni e 6 mesi. "Intervento di carattere preventivo verso possibili eventi sismici" ha sottolineato il direttore Bianchi. Il pronto soccorso e la radiologia – a piano terra – rimarranno nella parte vecchia fino a che non saranno trasferiti nel nuovo padiglione. "Decisione presa lo scorso venerdì e le comunicazioni formalizzate tra ieri ed oggi – ha spigato Bianchi – per reperire le risorse necessarie".
E ha poi concluso: "Prima inizieranno i lavori e prima finiranno, per tornare alla piena attività". I lavoratori dell'ospedale saranno trasferiti nelle strutture di Piacenza e Castel San Giovanni, così come i circa 60-70 posti letto.