Nuovo caso di autolesionismo nel carcere di Piacenza. Protagonista un detenuto magrebino che, dopo essersi tagliato in varie parti del corpo ha avuto una colluttazione con un compagno di cella e con gli agenti della polizia penitenziaria. A seguito del gesto dimostrativo, lo straniero era stato medicato ma, una volta riportato insieme agli altri detenuti, non ha smesso di dare in escandescenza. Così, prima è venuto alle mani con un altro carcerato e in seguito con gli agenti intervenuti per fermarlo al carcere delle Novate.
Il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, è tornato quindi a denunciare la situazione in cui sono costretti a lavorare gli agenti, in particolare con detenuti che hanno malattie infettive: “È questo uno dei tanti rischi a cui vanno incontro i poliziotti penitenziari nell’espletamento dei propri compiti istituzionali – ha dichiarato il segretario Giovanni Battista Durante -. Sono tanti i detenuti affetti da patologie infettive come l’epatite, l’Hiv ed altre. La cosa più grave è che gli agenti non sono informati sulle condizioni di salute dei detenuti ed operano senza alcuna protezione”.