In arrivo 24 milioni all’Asl di Piacenza di pagamenti verso i fornitori

Circa 244,5 milioni di euro. Con due delibere dell’8 luglio la giunta regionale dispone un’erogazione di cassa straordinaria alle Aziende sanitarie per il pagamento dei debiti verso i fornitori, grazie alla disponibilità di risorse sia regionali che trasferite recentemente dallo Stato. Si tratta di un’erogazione aggiuntiva rispetto all’anticipazione di liquidità assegnata alla Regione dal ministero dell’Economia e delle Finanze (448 milioni di euro circa), che porta così il totale delle risorse per pagare i fornitori a 692,515 milioni di euro. 

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Il problema dei ritardi nei pagamenti ai fornitori della pubblica amministrazione riguarda, tranne alcune eccezioni, la maggior parte delle Regioni. Con il decreto legge 35/2013 il governo ha introdotto la possibilità di accedere a un’anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti sanitari cumulati al 31 dicembre 2012 entro un tetto massimo di 14 miliardi di euro, di cui 5 miliardi per il 2013 e 9 miliardi per il 2014. La Regione Emilia-Romagna ha inviato al ministero dell’Economia e delle Finanze l’istanza di accesso per la quota ripartita e assegnata, pari a 423,584 milioni di euro. Successivamente ne ha predisposto un’altra per somme rese disponibili (poiché non richieste da alcune Regioni): in questo modo, le sono stati assegnati altri 24,396 milioni di euro, per un totale di 448 milioni di euro circa. Per il 2014 le risorse nazionali per la sanità, pari a 9 miliardi, saranno ripartite entro il 30 novembre 2013.

Lo stock di debito delle Aziende sanitarie regionali verso i fornitori di beni e servizi a dicembre 2012 era pari a circa 1 miliardo di euro. I tempi di pagamento medi regionali, sempre a dicembre 2012, per i beni erano di 230 giorni e per i servizi in appalto di 199 giorni. A dicembre 2011 i tempi di pagamento medi regionali per i beni erano pari a 282 giorni e per i servizi in appalto pari a 256 giorni. L’utilizzo dell’anticipazione di liquidità erogata dallo Stato, insieme all’erogazione straordinaria regionale, consentirà un’immediata e significativa riduzione dei tempi di pagamento e dell’esposizione debitoria nei confronti dei fornitori del sistema sanitario regionale. Si stima i tempi medi di pagamento regionali possano avvicinarsi a 120 giorni.

La legge regionale 6 del 4 luglio 2013, “Misure in materia di pagamenti dei debiti degli enti del Servizio sanitario regionale”, sblocca i pagamenti alle aziende fornitrici nel settore sanitario, contiene le disposizioni finanziarie con cui si autorizza la Regione ad accedere alle anticipazioni di liquidità e definisce le misure di copertura annuale per garantire la restituzione allo Stato, nell'arco di trent'anni, dell'anticipazione ricevuta comprensiva degli interessi. Il decreto legge 35/2013 indica le modalità con cui si deve procedere ai pagamenti verso i fornitori: prevedere un Piano dei pagamenti che comprenda le fatture certe, liquide ed esigibili al 31/12/2012, non pagate fino all’8 aprile 2013 o pagate a partire dal 9 aprile 2013, ordinate in una graduatoria temporale regionale, a prescindere dall’azienda cui si riferiscono. L'amministrazione regionale ha già predisposto il Piano di pagamento dei debiti maturati al 31 dicembre 2012 delle Aziende sanitarie. E’ stato stilato un elenco su base regionale delle fatture scadute al 31/12/2012 in ordine di anzianità di data, relative ai creditori di ogni Azienda sanitaria, per il pagamento totale di 447,980 milioni di euro che rappresentano l’importo complessivamente assegnato sui 5 miliardi nazionali relativi al 2013. L’anticipazione di liquidità viene distribuita alle Aziende sanitarie regionali secondo questa tabella:

 

Azienda

Decreto direttoriale MEF 16/4/2013

Decreto direttoriale MEF 2/7/2013

TOTALE

Ausl Piacenza

22,134

1,821

23,955

Ausl Parma

3,288

0,745

4,034

Ausl Reggio Emilia

16,472

1,775

18,247

Ausl Modena

27,998

3,245

31,243

Ausl Bologna

66,664

3,571

70,235

Ausl Imola

9,520

0,476

9,996

Ausl Ferrara

12,770

0,800

13,570

Ausl Ravenna

24,455

1,858

26,313

Ausl Forlì

25,153

0,853

26,007

Ausl Cesena

25,310

1,586

26,896

Ausl Rimini

17,424

2,067

19,490

Aosp/Univ. Parma

38,062

1,667

39,729

Aosp. Reggio Emilia

18,033

0,751

18,784

Aosp/Univ. Modena

39,690

0,915

40,605

Aosp/Univ. Bologna

47,202

1,503

48,705

Aosp/Univ. Ferrara

28,898

0,564

29,463

Istituto Ortop. Rizzoli

0,510

0,199

0,708

Totale        

423,584

24,396

447,980

Valori in milioni di euro

 

 

 

 

Il Piano di pagamento regionale comprende esclusivamente debiti nei confronti dei fornitori al Servizio Sanitario Regionale di beni e servizi.

Dal momento dell’entrata in vigore del decreto legge 35/2013 le aziende non hanno interrotto i pagamenti verso i loro fornitori; pertanto la liquidità attribuita alle Aziende sanitarie a fronte di debiti ricompresi nel Piano di pagamento, già pagati a partire dal 9 aprile 2013, sarà utilizzata per ridurre ulteriormente i debiti nei confronti dei fornitori di beni e servizi. Le Aziende sanitarie stanno comunicando ai propri fornitori l’importo e la data entro cui pagheranno i debiti ricompresi nel Piano di pagamento regionale e pubblicano, sul proprio sito internet, l’elenco per ordine cronologico dei debiti stessi. La Regione Emilia Romagna pubblicherà sul proprio sito il dato di sintesi per Azienda.

La Regione è impegnata inoltre a studiare l’attuazione di una serie di azioni, come la possibilità di instaurare una rete di sostegno con l’attuazione di forme di pro-soluto con il sistema bancario, l’istituzione di una Tesoreria Unica regionale, l’istituzione di una gestione accentrata dei pagamenti regionale. L’Emilia-Romagna è una Regione virtuosa che eroga i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in condizioni di appropriatezza ed efficienza, e ha rispettato negli ultimi anni l’obiettivo economico finanziario fissato a livello nazionale, come certificato dai Tavoli di verifica del ministero della Salute e del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il problema dei tempi di pagamento verso i fornitori di beni e servizi restava un punto dolente che la Regione sta affrontando con l’obiettivo di risolverlo.