Terremoto, l’impegno della Diocesi di Piacenza non si esaurisce

Il recente conferimento dell’Antonino d’oro a monsignor Antonio Lanfranchi, piacentino, arcivescovo di Modena e Nonantola, ha richiamato all’attenzione dell’opinione pubblica l’impegno della diocesi di Piacenza-Bobbio per le vittime del recente terremoto in Emilia. Pubblichiamo di seguito il quadro riassuntivo della Caritas diocesana e, in calce, le indicazioni per chi volesse contribuire

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«La Chiesa vi è vicina e vi sarà vicina – ha detto il Santo Padre nel suo discorso a San Marino di Carpi il 26 giugno durante la visita alle zone terremotate – con la sua preghiera e con l'aiuto concreto delle sue organizzazioni, in particolare della Caritas, che si impegnerà anche nella ricostruzione del tessuto comunitario delle parrocchie».

Questa è la strada che la Diocesi di Piacenza Bobbio ha voluto percorrere fin da subito: farsi vicini alle popolazioni colpite dal terremoto del maggio 2012, sia aderendo alle proposte lanciate a livello nazionale da Caritas Italiana, sia mettendo in campo iniziative proprie. Tra queste, attraverso l’accordo tra S.E. il vescovo Mons. Gianni Ambrosio e il vescovo di Modena-Nonantola S.E. Mons. Antonio Lanfranchi, originario della nostra diocesi, il gemellaggio con la parrocchia di Finale Emilia. A tre mesi dalla scossa, il percorso attivato con il coordinamento della Caritas diocesana ha prodotto azioni significative.

COLLETTA NAZIONALE – Sono stati inviati a Caritas Italiana 100.000 euro raccolti dalle parrocchie e da enti ed istituti religiosi presenti in diocesi durante la colletta tenuta il 3 giugno.

PROGETTO PARMIGIANO REGGIANO –  Parallelamente alla colletta, l’iniziativa lanciata dalla diocesi di Piacenza-Bobbio nelle parrocchie a sostegno di alcuni caseifici colpiti dal sisma ha dato i seguenti risultati: 26 parrocchie hanno aderito all’iniziativa ed, attraverso la Caritas, hanno ordinato circa 4,4 tonnellate di Parmigiano Reggiano. Questo ha consentito a due caseifici, F.lli Rossi a Rio Saliceto (RE) e Consorzio Caseario Croce a Pegognaga (MN), di proseguire nella loro attività fortemente colpita dalle scosse. Per rendere l’idea: nel caseificio reggiano, a pochi chilometri da Carpi, il 28 maggio sono cadute 23.000 forme di grana e sono andate in frantumi le 14 scalere per la stagionatura, tutte tranne una (visibile nella foto a fianco). Ripartire in queste condizioni è difficile. Grazie ai 53.000 euro già versati ai due caseifici è stato possibile iniziare i lavori di ristrutturazione più pressanti (riparazione strutture murarie e sostituzione con scalere antisismiche) e mantenere attiva la produzione. Il caseificio del dei F.lli Rossi, una volta conosciuto sul territorio piacentino grazie all’iniziativa della Caritas, sta tuttora beneficiando dell’intervento dei locali gruppi di acquisto solidali che, attraverso la cooperativa Des Tacum, stanno proseguendo nell’acquisto del Parmigiano Reggiano consentendo all’azienda di avere entrate a sufficienza per completare le nuove scalere antisismiche.

COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITA’ CATTOLICA – L’Università Cattolica, nelle persone della Prof.ssa Castelli e del Prof. Triani, ha fin da subito garantito il sostegno alle iniziative della Diocesi, predisponendo in particolare interventi a sostegno dei minori delle zone terremotate che necessitano di particolare attenzione perché sottoposti a stress post-traumatico. In questo senso le continue ripetizioni di scosse, ancora oggi percepibili, anche se in fase di diminuzione, aumentano la pressione psicologica su tutti, bambini e ragazzi in particolare. A questo proposito è stato predisposto e  distribuito, in collaborazione con la Caritas diocesana e la Delegazione Caritas Emilia Romagna, un pieghevole con utili consigli per i genitori, gli insegnanti e gli educatori che si prendono cura di questi ragazzi. Altre attività, in sinergia con l’ateneo, a supporto di catechisti ed educatori delle parrocchie colpite vedranno la luce in autunno.

GEMELLAGGIO CON FINALE EMILIA – Il gemellaggio della nostra diocesi con Finale Emilia prosegue e a seguito delle visite di operatori della Caritas e di una delegazione diocesana sono state individuate a luglio due vie di intervento cui collaborerà la diocesi di Piacenza-Bobbio: il sostegno alle attività pastorali della parrocchia ed il recupero della Chiesa di San Bartolomeo – la meno danneggiata delle Chiese finalesi – così che possa diventare segno di identità e unione, oltre che garanzia per la continuità della celebrazione del culto e luogo di aggregazione per tutta la comunità.

Fin da subito la Diocesi di Piacenza-Bobbio si è impegnata a contribuire alla ristrutturazione della chiesa. Una prima offerta di 50.000 euro è stata consegnata da S.E. Mons. Ambrosio nelle mani dell’Arcivescovo di Modena-Nonantola, Mons. Lanfranchi, a ottobre durante una sua visita a Piacenza (foto a fianco). Una seconda tranche, composta dalle offerte pervenute in Caritas finora, di altrettanti 50.000 euro è stata consegnata dal nostro Vescovo al Vescovo di Modena il 5 gennaio 2013 in occasione del concerto gospel offerto a Finale Emilia dal coro delle New Sisters. Un contributo significativo è arrivato dalla comunità civile e parrocchiale di Pianello V.T. che ha raccolto ben 10.000 euro. Il concerto, che intende essere un’ulteriore occasione di prossimità e partecipazione, si è tenuto nella piccola Chiesa del Seminario, l’unica struttura finora resa parzialmente agibile nel comune modenese. Altri 7.000 euro (per un totale di 107.000 euro)  sono stato consegnati da S.E. Mons. Ambrosio nelle mani dell’Arcivescovo di Modena-Nonantola, Mons. Lanfranchi, il 4 luglio 2013 durante la celebrazione Euraristica del Santo Patrono e la consegna dell’Antonino d’oro all’Arcivescovo stesso.

AL FIANCO DEGLI ULTIMI – Nelle comunità colpite dal sisma il servizio ai poveri gestito dalle varie Caritas Parrocchiali è aumentato a dismisura, perché sono aumentati i bisogni (l’inagibilità delle abitazioni, le tantissime attività commerciali che stentano ancora a ripartire, il lavoro che scarseggia, le strutture e i servizi comunitari ancora da ripristinare, oltre alle perdita sotto le macerie di affetti e oggetti). Si è così ampliato il numero stesso dei bisognosi: da ricordare tutti coloro che fino all’autunno sono stati sfollati nei campi della Protezione Civile ed ora sono in parte rientrati nelle proprie case, ma in parte abitano in accoglienze di fortuna, ospitati da amici o in camper e roulotte. Dal giorno del sisma la Caritas di Piacenza ha proseguito nella raccolta e consegna nel magazzino Caritas di Finale Emilia di bancali di detergenti per la persona (donati dall’azienda Conter spa di Lodi), cappellini per le attività estive dei bambini (donati da Coldiretti Piacenza), prodotti alimentari in scatola, libri per l’infanzia. Ha inoltre contribuito al reperimento di tende e roulotte e al contributo per l’acquisto di un camper usato e donato ad una famiglia indigente.

Chi volesse contribuire ancora attraverso aiuti materiali o in denaro può trovare indicazioni costantemente aggiornate sul sito della Caritas diocesana www.caritaspiacenzabobbio.org.

In questo momento i prodotti richiesti dai magazzini Caritas delle aree terremotate sono: merendine, biscotti, detersivi panni a mano e lavatrice, sale fino, sale grosso, detersivi casa, marmellate, caffè, thé, pannolini per l‘ infanzia.

Per contribuire economicamente si possono utilizzare le seguenti modalità:

  • versamento diretto presso i nostri uffici in Via Giordani, 21 a Piacenza dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 dal lunedì al venerdì
  • C/C bancario tramite Banca di Piacenza intestato a Fondazione Caritas Diocesana (causale “TERREMOTO NORD ITALIA 2012”)​Iban: IT61 A 05156 12600 CC0000032157