Profughi, il prefetto Puglisi:”Non c’è più spazio per l’assistenza”

Sta per iniziare la seconda notte senza un tetto sulla testa per i profughi che occupavano il Ferrhotel. Ieri è stata trovata in extremis la soluzione di Spazio2 sul cui pavimento i rifugiati hanno potuto (si fa per dire) dormire la scorsa notte.

Radio Sound

Gli esiliati però sono tornati questa mattina sotto le arcate di Palazzo Mercanti perché per loro è la stessa cosa dormire sul pavimento della seconda circoscrizione o su quello del porticato antistante il portone della Casa Comunale, anzi, in questo caso si mostrano in maniera più evidente alla cittadinanza attraverso i cartelloni affissi davanti al municipio.

Per il momento la situazione è tranquilla. Abbiamo documentato la giornata di oggi, nel corso della quale si era aperto uno spiraglio, poi rientrato circa una sistemazione presso la Caritas che, contattata dalla nostra redazione, ha però smentito.

La stessa Caritas che per tre mesi li ha sfamati, oggi non è più in grado di farlo e quindi i rifugiati hanno un problema in più da affrontare: quello della fame, anche se in questo senso la Coop Infrangibile si è resa disponibile e li ha sfamati per la cena di questa sera.

In serata abbiamo raccolto anche l’intervento del Prefetto di Piacenza, Antonino Puglisi, ospite d’onore nel corso di un incontro, organizzato dal Rotary presso il Circolo dell’ Unione, dalle cui finestre si può vedere il porticato di Palazzo Mercanti “occupato” dai profughi.

“Il discorso è semplice – ha detto Puglisi – non c’è più spazio per provvedimenti di assistenza. Sono trascorsi due anni e mezzo, un tempo anche lungo,nel corso dei quali sono stati comunque assistiti. Ricordiamoci che centinaia di migliaia di nostri connazionali stanno soffrendo ugualmente a causa della crisi. Naturalmente se ci sono soluzioni, ben vengano ma queste soluzioni non verranno da parte governativa”.

D’altronde il Governo ha fatto la propria parte dando 500 euro a ogni immigrato. La maggior parte di quelli ospitati al Ferrhotel (erano circa una settantina) con quei soldi ha comprato un biglietto per la Germania o per il resto dell’ Europa, in cerca di un futuro migliore.