E’ da tempo che le organizzazioni sindacali degli inquilini ed assegnatari, spesso insieme alle stesse Confederazioni, segnalano con preoccupazione la tendenza all’aumento degli sfratti per morosità. I dati pubblicati alcuni giorni fa dal Ministero dell’Interno relativi agli sfratti del 2012 confermano questa previsione: 67790 sfratti complessivi con un aumento a livello nazionale del 6,18% rispetto al 2011; di questi 60244 pari all’ 88,9% del totale sono per morosità.
A Piacenza non stiamo certamente meglio: infatti sono stati 437 i provvedimenti esecutivi nel nostro territorio, 14 dei quali per finita locazione e la restante parte per morosità. Un aumento del 33% rispetto al 2011che rappresenta il record negativo per la Regione Emilia Romagna , che ben fotografa la crisi che sta duramente colpendo molte famiglie. Anche sul versante delle esecuzioni, nei confronti di cittadini che non riescono più a pagare il Mutuo sulla casa, la situazione è preoccupante: infatti queste sono state 353 ( +12,4% sul 2011 ).
Di fronte a questi dati risalta ancora di più la stupefacente inerzia degli ultimi Governi ed un approccio non soddisfacente da parte degli stessi Comuni del territorio sulle politiche della casa.
La progressiva scomparsa di risorse destinate alle famiglie attraverso il “Fondo a sostegno dell’ Affitto”, la carenza di una offerta di abitazioni in affitto a prezzi sostenibili, l’esiguità del patrimonio di Edilizia Pubblica (ERP), hanno determinato una situazione che è sotto gli occhi di tutti. E così mentre il Governo e le forze politiche discutono il problema casa solo sul versante dell’IMU, centinaia di migliaia di famiglie hanno perso o rischiano di perdere la loro abitazione.
Bisogna cambiare registro assumendo il problema degli sfratti come una priorità, trovando immediatamente risorse e strumenti per fermare questo dramma. Occorre che la politica e le istituzioni nazionali e territoriali assumano il problema dell’abitare come una priorità, perché compito nobile della politica e delle istituzioni deve essere quello di preservare i cittadini dai grandi rischi della vita.