In mezzo a questa decade, i Rebeldes hanno creato e fomentato per primi la cultura dello sporto popolare a Piacenza. Partendo da una frazione di periferia, Sant'Antonio, sono arrivati a giocare tornei di solidarietà in Europa e in Italia in favore di rifugiati, del reparto di oncologia pediatrica del Maggiore di Parma, dei terremotati di Haiti e per progetti di promozione sportiva dei quartieri popolari di Barcellona – solo per citarne alcuni. Oggi, questa realtà di promozione sociale e sportiva piacentina è in fermento. Il fine settimana prossimo, infatti, venerdì 28 e sabato 29 giugno alla cooperativa di Sant'Antonio, i “Ribelli” faranno la loro festa: la settima in assoluto, che cade nel decimo anno dalla fondazione degli “amaranto” piacentini. Il senso del progetto Rebeldes, nato nel 2003 a Sant'Antonio, lo spiega così Alessandro Fioretti, 31 anni, piacentino e soprattutto “presidentissimo” (e volontario) di quella che si caratterizza per una società sportiva dilettantistica del tutto particolare. “Abbiamo sempre cercato la promozione sociale e sportiva di un quartiere, il nostro quartiere, Sant'Antonio, attraverso lo sport – spiega Fioretti -. Da quest'idea abbiamo fatto una marea di iniziative con al centro lo sport, l'aggregazione e la solidarietà. E tutto questo passa anche da un momento fondativo annuale che è la festa dei Ribelli, che richiama tutti coloro che in questi anni sono orbitati attorno a un progetto che è qualcosa di più di una squadra di calcio amatoriale e che proprio quest'anno, per il decennale, assume un valore particolare”. Sono numerose, infatti, le iniziative dei Rebeldes all'interno di un circuito di sport popolare che intende l'attività calcistica come elemento di cultura popolare dal basso, capace di aggregare, superare divisioni e sviluppare solidarietà e socialità. Sia in Italia che all'estero.
Dal torneo di calcio popolare Città di Barcellona a tornei con il CIP (Comitato paralimpico piacentino), passando per sfide con Polizia di Stato, rifugiati politici e contro selezioni di migranti africani di Piacenza. “Nei prossimi giorni parteciperemo a un'iniziativa per raccogliere fondi per Haiti, colpita dal terremoto” spiega Fioretti. “quello che vorremmo fare in futuro è allargare la concezione di uno sport, il calcio, che se vissuto nella sua dimensione popolare e solidale può assumere un valore particolare per tutta la cittadinanza”. Nello specifico della manifestazione in programma a Sant'Antonio anche cibo e musica, nel solco della tradizione di feste popolari piacentine. Venerdì sono di scena i Big Juan and the Satellites e chiuderà lo Ska degli Scalas Big9, sabato invece sarà la volta degli 88Trash e gli Oak's Mary. Tutte band piacentine. “Non a caso, come non a caso sono i prezzi popolari che teniamo da sempre” conclude Fioretti.