“La necessità di regole democratiche in Fiat è stringente, anche in ragione dell'accordo stilato tra sindacati e Confindustria il 31 maggio”. Così il segretario generale della Fiom Cgil di Piacenza, Ivo Bussacchini, presenta le otto ore di sciopero con manifestazione nazionale a Roma il 28 giugno degli operai del Gruppo Fiat, che a Piacenza è rappresentato dallo stabilimento Astra (Fiat Industrial).
Lavoro e democrazia per produrre mobilità sicura ed ecocompatibile. Questo lo slogan scelto per la protesta delle tute blu. “E' giunto il momento di prendere impegni scritti con il governo e con i sindacati e che questi vengano rispettati” spiega Bussacchini. "Non é accettabile che Marchionne continui a fare annunci a convegni", sottolinea in una nota la Fiom piacentina. ”Il governo non può chiudere gli occhi di fronte alle libertà negate negli stabilimenti Fiat e al rischio di un suo disimpegno nei confronti del nostro paese. Proprio per questo é necessario che convochi al più presto un tavolo di confronto con l'azienda". Fiom denuncia scelte “unilaterali” compiute dal gruppo Fiat, ritenendo di vitale importanza la riapertura di una vertenza nazionale che unisca tutti gli stabilimenti del gruppo e dell’indotto. “Il governo convochi urgentemente un tavolo nazionale con la presenza della Fiat per garantire il futuro occupazionale e produttivo – spiega il segretario provinciale Bussacchini – . E venga approvata una legge sulla rappresentanza che garantisca la democrazia e il diritto dei lavoratori a poter decidere col voto sui contratti”. Il sindacato chiede all’esecutivo di redigere un piano nazionale dei trasporti pubblici e privati e di abolire l’articolo 8 che consente la derogabilità delle leggi e dei contratti. Al ministero del Lavoro la richiesta è quella di promuovere ed incentivare l’utilizzo dei contratti di solidarietà e della riduzione degli orari, in favore dell’occupazione.